martedì 4 dicembre 2018

Il mare nelle mani

Hai preso il mare nelle mani, come
se potessi arginare l’infinito
nel cavo effimero - solo uno specchio
di cielo hai portato via per pochi
istanti, un’isola azzurra di nuvole
che si è dispersa quando le hai aperte.

Hai preso anche l’amore nelle mani,
credevi fosse ugualmente facile
trattenerlo tra le dita: sbagliavi…


Il mare nelle mani

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA


2018

lunedì 3 dicembre 2018

La tartaruga di Zenone

Il tempo non è che illusione, dico.
Il tempo è un'invenzione, è convenzione,
ti dico, non ti devi preoccupare.

E allora perché se ci penso sto
male? Perché temo di essere Achille
e tu la tartaruga di Zenone?

Riuscirò un giorno di questi a raggiungerti?


image[3]

IMMAGINE © UNIVERSIDAD DE MURCIA


2018



domenica 2 dicembre 2018

La prima volta

Il vento inargentava la laguna
e soffiava vetro la prima volta
che udii la tua voce, la prima volta
che ti ho incontrata - nuvole scioglievano
il loro piombo andando sotto i ponti
e campanili rossi ritagliavano
lembi di cielo: me lo sono impresso
per bene dentro il cuore quel mattino.


Harpum

DIPINTO DI RICHARD HARPUM


2018

sabato 1 dicembre 2018

Il rosso acero

Il rosso acero alla finestra, gusto
di stampa giapponese, vivo haiku
che accompagna questi giorni d’autunno
con la sua bellezza piena di grazia.

Il rosso acero che vedresti tu
ora, se fossi seduta al mio fianco.
E forse non lo vedremmo neppure,
avvolti nella dolcezza di un bacio.


Acero

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA


2018

venerdì 30 novembre 2018

Un venerdì normale

Questo giorno ora non ha più importanza
- era segnato in rosso anni fa
sul calendario del cuore, la luce
del Sagittario attraversava il cielo
di un amore. Quante rose ho sfogliato,
quanti baci ho bruciato in quelle notti,
e quanti versi ho soffiato in poesie.
Oggi è soltanto un venerdì normale.


Have_a_Cigar_after_Work

PETER SEMINCK, “UN SIGARO DOPO IL LAVORO”


2018


giovedì 29 novembre 2018

L’albatro di Baudelaire

Dietro i vetri appannati dall’amore
l’alba è un lattiginoso giallo che
lentamente si prende la finestra.

Restiamo qui nel letto senza fine
come se ci appartenesse quel cielo,
come se ci potessimo volare.

Ma ci tengono a terra le zavorre,
i laccioli del giorno ci confinano
quaggiù come l’albatro di Baudelaire.


Appannato

FOTOGRAFIA © RONSEAL


2018



mercoledì 28 novembre 2018

La barca abbandonata

La barca abbandonata sulla spiaggia
si scioglie al sole come neve vecchia,
il sale degli spruzzi si deposita
nelle vene consunte del fasciame.

Ma ha visto altre città e porti famosi
e tempeste diverse dai marosi
che adesso giungono sulla battigia.

Quasi sorride tra le assi marcite
a metà della prua, dove un gabbiano
osserva il muoversi del maestrale.


Barca

FREDRICH EDWIN CHURCH, “LA VECCHIA BARCA”


2007