Così ci sorreggiamo tra il domani
e il sogno, giudichiamo sulla base
di un non ancora detto, di un taciuto
che forse nell’inconscio sussurrammo
a mezza voce - c’erano le palme,
c’era il sole quando lo dissi, il mare
scintillava alla nostra sinistra,
il libeccio sferzava le bandiere.
Ma ora langue un pomeriggio d’inverno
e il sogno è appisolato come un gatto
sul sedile accanto al termosifone.
JANE GIFFORD, “DREAM PAINTING”
2014