Ecco che il gioco si fa viva forma,
le immagini si dispongono in fila
- così lo scorrere dei fotogrammi
diventa movimento - se al ricordo
non l'illusione subentra ma il sogno
di certi verosimili futuri.
Corpi, anime si sfiorano e raggiungono,
si fondono, si cercano nell'aria,
danzano ebbri nel limbo del tempo:
noi in questo vivo gioco ci incontriamo.
ZHANG DALI, “DOVE”
2014