lunedì 20 gennaio 2014

Nello specchio appannato

Nello specchio appannato stamattina
sei apparsa all'improvviso, figura
inattesa che non dalla memoria
ma dal sogno adesso giunge - fremevi
come una farfalla di primavera,
effimera visione che la mente
ha incasellato poi con la sua logica
nei cassetti ordinati. È rimasta
con me tutto il giorno la tua nudità.

 

Vishnou

FRANCINE VAN HOVE, “VISHNOU”

 

2014

domenica 19 gennaio 2014

Dai nostri discorsi

Dai nostri discorsi serrati appare
il chiaro disegno - tessera a tessera
il puzzle così infine si intravede
o l'antico affresco sotto l'intonaco
scaglia dopo scaglia riaffiora. Vivere
se non è questo lavorio che stanca,
è un guizzare di riflessi dorati,
quelli che le nostre parole evocano.
Amare, una luna nata dal mare.

 

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FOTOGRAFIA © INNERMED

 

2014

sabato 18 gennaio 2014

Onda di marea

Ritrovarsi e poi perdersi ancora,
con quest'onda di marea che ora monta
e ora discende e spesso ci spaventa
quando nella sua volubilità
ricadiamo al momento sbagliato.
Non c'è modo di vincere le creste,
di cavalcarle, non c'è strategia
per non farsi sorprendere - si può
solo nuotare nel mare d'amore.

 

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PAUL EVANS, “EVEN TIDE”

 

2014

venerdì 17 gennaio 2014

Parola nuova

Ora sei giunta e sei parola nuova,
la litania di questi giorni accesi:
tu non sai che ti aspettavo da sempre
come il respiro di chi sta in apnea
come la luce di chi più non vede.
Tu sei come l'acqua nel mio deserto
e finalmente, finalmente bevo.
Tu sei come il sole dopo l'inverno
e nella tua primavera fiorisco.

 

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LUISA GAYE AYRE, “SPLASH”

 

2014

giovedì 16 gennaio 2014

Notti di gennaio

“E conosco a un guizzo di fiamma
la forza d‘instabilità e d‘affanno
che tiene acceso il mondo nel buio”

MARIO LUZI

Sono fredde le notti di gennaio
e, alla luna, fanno bianchi i prati
e gelidi i pensieri di chi veglia.
Troppo lontana è ancora primavera,
lontana è la speranza del risveglio:
la gemma langue nel cavo del ramo.

I nomi sono simboli perduti,
i volti altrove parlano e sorridono,
anche il suo bacia altri volti, altre labbra.
Dimenticare è costruire quel ponte
che a nuovi giorni traghetti le vite,
posando pietre sul proprio passato.

E ritrovare altri segni, percorrere
strade indicate da cippi diversi,
seguire i passi che lei non lasciò.
Per approdare finalmente un giorno
a terre nuove, vergini di lei.

 

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FOTOGAFIA © GOODWP

 

2003

mercoledì 15 gennaio 2014

Come Harold Lloyd

Aggrappato alle lancette del tempo
come Harold Lloyd vicino all’Hotel Majestic
guardo scorrere il traffico di giorni
tutti uguali come quei vecchi taxi.

Ogni tanto a fatica riconosco
un volto sfuocato che si riflette
nel vetro lucido di un finestrino.

Spero sia tu, ma sei troppo lontana,
viaggi su auto che passano veloci
e sono troppo attento a penzolare
le gambe sulla strada in bianco e nero.

 

Lloyd

FOTOGRAMMA DA “SAFETY LAST”, 1923 DI HAL ROACH

 

2007

martedì 14 gennaio 2014

Ti ho sognata ancora

Ti ho sognata ancora questa notte
e non c'era più quel vetro tra noi
- potevamo sfiorarci finalmente
e toccarci e abbracciarci tra la gente.

Le nuove armonie, le antiche paure
aleggiavano nell'aria assolata
- era un bellissimo giorno d’estate.

La barriera del tempo era caduta
ma noi non avevamo alcuna fretta.
Restavamo seduti in un salotto
d'hotel a contemplarci l'uno l’altra.

Ci confortava lo stare insieme.

 

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FOTOGRAFIA © GILBERT SHAPE/NATIONAL GEOGRAPHIC

 

2014