foglie si staccano, volano via
in un cielo che dà pace alla terra
e spegne a grandi secchiate l'arsura.
Questa sete però che brucia dentro,
questa sete rimane e mi divora.
Il bavero sollevato, continuo
a camminare sul tappeto giallo.
È quasi un’abitudine oramai:
quando il tempo tiranno lo consente,
quando il sereno spiana l’orizzonte
tu scruti nelle braci della sera.
Chiami un ricordo, cerchi una risposta,
rimani lì con aria pensierosa
a guardare nel cielo d’occidente.
Eppure ti meraviglia ogni volta
il bacio arroventato del tramonto.
2011
Le luci di Milano nella pioggia,
caleidoscopio steso sull'asfalto
ora che il buio pennella di nero
la sera e Corso Venezia precipita
in una prospettiva di automobili.
Ti cerco a San Babila, come un tempo,
ma il tuo cappotto è soltanto illusione,
sei un’illusione tu, sono illusioni
quelle luci riflesse sul pavé:
il piede nella pozza le disperde.
2011
La luce rosseggiante del tramonto
con il suo velo caldo avvolge i mobili,
il pavimento, le chiare pareti.
Mi scuote dal torpore, mi ridesta
e il ricordo giunge da lontano,
riversa il suo colore in quella luce
- indefinito è il suo incanto, un piacere
di rimpiangere, di sentire il tempo
fuggito come sabbia tra le dita.
Non ha più parole la nostalgia,
da tanto si è presa in pegno il mio cuore.
2011
Altri due adesso siamo, altri due persi
in quest'aria sospesa a dipanare
lunghe matasse di fili diversi,
a inseguire le nostre ombre allungate.
Altri due eravamo sulla panchina
degli anni perduti; altri due seduti
tra i fiori di vetro e l'acqua azzurra
si baciavano ignari dell'oblio.
2011
Il tuorlo rosso sfiora le colline
- è uscito dalla foschia del mattino
e levita sulla dorsale scura,
oggetto in un dipinto di Dalí.
É un globo di gas, è una stella ardente
ma ora, alle otto di un sabato di ottobre,
l'ultima alba con l'ora legale,
è composto soltanto di poesia.
2011