Giù nel profondo, dove brucia l’anima
come un esotico fiore di fuoco
e i sogni viaggiano su linee elettriche
su nodi di sinapsi e di neuroni.
Laggiù, dove diventi la tua essenza
e ti recludi in una stanza buia
aspettando che un raggio di sole
finalmente ti illumini: l’amore.
Christopher O’Shea, “Negracha”
2009