a Laura R., tanti anni dopo...Sedevi sulla panchina di legno
e lì stringevi i tuoi quattordici anni
come un morbido orsetto di pelouche.
Io sedevo su quello stesso treno
e sorridevo ai miei quattordici anni
con gli occhi vispi della timidezza.
Dio sa quanto avrei voluto parlarti
ma le parole erano come fossili
incastonati nella mia memoria.
Mi limitavo ad osservarti appena,
seguivo i tuoi occhi mobili persi
nella campagna, oltre il finestrino.
Elvira Amrhein, "In verità c'è amore"
2006