venerdì 7 marzo 2008

L'addio salato

Traboccò l'ultima goccia del tempo,
i nostri baci nudi salutarono
l'addio con un sentore di salato.

Avevi pianto per la mia partenza,
avevo pianto per quella tua assenza
che già riempiva il mio cuore, la mente.

E me ne andai come si va alla guerra,
sulle spalle lo zaino del ricordo.


Gustav Klimt, "Il bacio"


2007

giovedì 6 marzo 2008

L'ombra nuda

“Come nascondere l’ombra in me sospesa.”
VINICIUS DE MORAES
La tua ombra nuda giace sul parquet
che milioni di passi ha sostenuto.
È uno specchio di te e della tua vita,
dice delle tue mani abbandonate
che nervose accarezzano i polpacci
più di quanto tu abbia mai raccontato.

Aspetto che le tue scarpe leggere
da ballerina si levino in volo
per raggiungere l'ombra e farne luce.


Fotografia di Francesca Woodman

2003



mercoledì 5 marzo 2008

Mattino

Tutto ha il colore dell‘aurora.”
PAUL ÉLUARD

E con le belle mani da pianista
dilati l'aria serena del giorno,
come scostassi una tenda di mussola.
Metti in luce la stanza e il suo disordine
di lenzuola gonfiate nella notte
- le vele dell’amore hanno garrito.

E con gli occhi velati d’ametista
metti a nudo il mio ultimo segreto,
accendi i sogni come candeline.
Poi giri la chiavetta del mio cuore
che torna a ticchettare nel mattino
verniciato di fresco dal tuo sguardo.


Salvador Dalí, "Donna alla finestra"


2003

martedì 4 marzo 2008

Animale di scoglio

“Non saremo null‘altro
che rozzi testimoni di questo esistere?”
VITTORIO BODINI
Vivo aggrappato ad un giorno qualunque
come il mollusco abbarbicato al ruvido
pietrame di uno scoglio sottovento.

Quel che mi resta è una voce di donna
che da lontano chiama e che svanisce
nell’eco ventosa della risacca.

La differenza è che la mia scogliera
non teme predatori con le reti
ma ombre lugubri di vecchi ricordi.



Fotografia © Daniele Riva


2003

lunedì 3 marzo 2008

Aspettando Prometeo

Ti ho confessato il mio timore antico,
conosci la memoria dell’addio
che torna senza invito e che dilegua
la ragione tendendomi imboscate.
L’oggetto dell’agguato sono io
all’imbrunire di un rimpianto come
un iceberg riaffiorato nella mente.

La sabbia scende dentro la clessidra
fino al momento in cui devi voltarla:
come chi forgia il ferro provo a dare
ai miei pensieri il corso che desidero.
E come ferro sono duri e freddi,
non so trovare il fuoco che li pieghi:
da sempre aspetto che venga Prometeo
a donarmi la fiamma dell’amore.


Fotografia © Iforgeiron


1991

domenica 2 marzo 2008

La neve

“E io invece nelle notti discorro
con il vento.”

MARINA CVETAEVA
Le luci cittadine sono fiori
accesi nell’oscurità, disegnano
ombre sul porfido, dove tu vivi:
fanno gialli i palazzi, assecondano
gli ultimi tram che scivolano via.

Qui invece la gelida tramontana
soffia spazzando ossuti rami nudi
e brillano i crinali illuminati
dalla luna: è la tua luce soltanto
a lacerare il buio dentro me.

Nel giardino di ghiaccio anche le piante
sembrano morte, dei verdi cristalli
imbalsamati. Così il mio amore,
questa reliquia chiusa in una teca,
orpello impolverato sotto vetro.

Mi fai sentire più solo stasera
mentre mi aggiro lontano da feste,
amici e facili consolazioni.
Mi fai sentire più vuoto se ancora
il tuo amore mi nevica nel petto.

Spero mi faccia bene, come dicono
giovi al frumento tenero la neve.



Fotografia © Daniele Riva


2003

sabato 1 marzo 2008

E tu dici poesia

“È il poema a dire noi.”
OCTAVIO PAZ, Ritorno
E tu dici poesia, ma non conosci
l’acuminata punta della spina
o il cuore sanguinante nella notte.

Vedi soltanto i petali di rosa
e li sfiori con le dita affusolate,
ascolti le corde del sentimento
vibrare e le accarezzi come arpista.

Ma non sai la sofferenza che dietro
scuote la tenda - è un vento che ferisce
e mutila le statue dentro il parco
sconfinato e vago della memoria.

E tu dici poesia, ma è la mia vita.


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Warren Dennis, "Suonatrice d'arpa"


2006