o la malinconia di questo cielo
inchiodato sui rami del Sempione.
Vorrei rintanarmi come un colombo
in una feritoia del castello,
farmi ancora casa della mia chiocciola.
Ma basta un raggio di sole a scaldarmi,
mi basta il verde nuovo delle foglie.
Dove il traffico riempie di rumore
le larghe arterie la città svanisce
e la gente cammina grigia e anonima
tra i palazzi sporcati dallo smog.
Ma basta che un raggio di sole fori
le nuvole per rappacificarsi
con il mondo, basta che incrociandosi
una ragazza alla fine sorrida.
Mario Sironi, “Il tram”
2011
Buscar el Levante para Ponente
Un uomo di colore suona il sax
in mezzo al Corso. Non chiede denaro,
lo fa per il piacere di suonare.
Il vento di marzo invidioso lo imita
suonando i tendoni di tela verde
ma ne trae solo tristi cigolii.
E la festa è festa di primavera
che ammalia le persone e scalda i cuori
come i coriandoli in mano a una maschera.
Turisti stranieri chiedono cosa
sia mai questo folleggiare in Quaresima
e qualcuno in inglese glielo spiega.
L'uomo continua a suonare il sassofono
e le sue note volano nell'aria
con le stelle filanti dei bambini.
Fotografia © Viaggiamo
1992
Il leone di marmo scruta il cielo
sui merletti della cattedrale
- guardo anch'io accordando il mio silenzio
al cigolio delle tende nel vento.
Apro il pugno e con la mano distesa
posso sfiorare le guglie di seta,
posso sentire il tocco gentile
della primavera sulle bandiere.
Fotografia © Daniele Riva
2011
L'ombra serpeggia lungo i binari,
si perde dove i palazzi si disserrano
e avviene il miracolo del giorno,
la lama della luce che divide
accecante i due lati della strada.
La tua immagine si sdoppia nei vetri
di un tram poi torna nel suo oblio,
torna nell'ombra oscura del tempo.
Milano, Via Legnano © Club Treni Brianza
2011
Ci guardavamo nella nebbia, cuori
infranti sotto gli archi del centro
- il tempo era soltanto filigrana,
vago rilievo come qualche guglia
del Duomo ricamata dentro il fumo.
Ed era un film in bianco e nero ormai
la nostra storia in quel teatro grigio:
le luci gialle non ci riscaldavano
né consentivano più di orientarci
lungo le strade perdute di ieri.
Fotografia © Nevermindfc
2010
Milano nel tumulto della pioggia
è grigia come il cielo di novembre
impigliatosi nelle catenarie.
Il tram percorre lento la sua strada;
seduto sulla panchina di legno
mi godo tutta quanta la poesia
di questo viaggio un po' fuori dal tempo.
Scendo quando fioriscono gli ombrelli
nel giardino di Piazza della Scala.
Immagine © Milano Metropoli
2010
Le tende rosse del Grand Hotel Gallia
e il nuovo verde lieve sulle piante
disperse nel granito del piazzale
urlano che anche qui, oltre il marmo bianco
della stazione, nell’anfiteatro
di palazzi squadrati e grattacieli,
la primavera è scoppiata gioiosa,
con un sentore tiepido di fiori.
Fotografia © itravelnet.com
2000
Ancora la stessa emozione: il cielo
grigio oltre la Torre del Filarete
e la fontana bianca che ricade
nell'acqua scura con suono di musica.
Mi perdo nel momento, io vi navigo,
galleggio su quella dolcezza
che quasi tocca la felicità.
Milano, Torre del Filarete © DR
2008
Il mondo si rispecchia nelle pozze
- le case grigie di periferia,
le balconate Liberty del centro,
le guglie bianche della cattedrale.
Dopo la pioggia le nuvole basse
gonfiano il cielo di scura percalle
e aprono al sole le cortine d'oro.
Noi ce ne andiamo mano nella mano
cercando tra le vetrine del Corso
la via per la nostra felicità.
Milano, Piazza della Scala © DR
2010
Nevica un volo grigio di piccioni
sulle granaglie sparse in Piazza Duomo
dai venditori di fotografie
e piume bianche volano leggere.
Sulle lastre di marmo si riflette
povero il cielo d'inverno, sorretto
dal gotico ricamo delle guglie.
Milano è bella come una signora.
Lo tzigano che suona vecchi tanghi
lungo Corso Vittorio Emanuele
ha dato al vento il suo violino triste
e ora insieme rincorrono le nuvole.
Fotografia © Daniele Riva
2010
La fiera è un nido di vento e di freddo,
l'odore di olio dolciastro divampa
lungo le bancarelle come un fuoco.
È meglio il fumo aromatico che
proviene dai neri caldarrostai.
E gridano «Torroni!», «Giovanotto!»
E gridano «Signora, le castagne!»,
«Veri marroni Cuneo garantiti!»
mentre le luci scintillano allegre.
Gli antiquari con i loro ricordi
prendono il freddo lungo vecchi muri,
mischiati agli africani e ai tam-tam.
Fotografia © Ambrosiana Pictures (Licenza Creative 2.0)
2002
omaggio a Diego Valeri
Questo pomeriggio Corso Venezia
non è il giovane fiume di Valeri*
ma un varco aperto tra le prime nebbie.
Il traffico si scioglie nelle nevi
di Via Senato, tra le foglie secche
di novembre tu luminoso fiore.
* Corso Venezia rombava e cantava
come un giovane fiume a primavera.
DIEGO VALERI, "Corso Venezia"
© leonardo-milano-blogosfera
2009
Milano di novembre spinge i tram
nel grigio dei palazzi e delle nuvole.
Scintillano Natale le vetrine,
l'uomo del minibar taglia castagne
e il fumo buono si spande nell'aria.
La metropolitana senza tempo
scorre: solo i vestiti e i venditori
di ombrelli ti raccontano che è autunno.
Milano, Piazza della Scala
2008
Bill Evans stamattina arrampicato
sul piano - il vecchio ulivo sotto i colpi
del maestrale è crollato nella notte.
Devo andare a Milano, forse il Duomo
avrà scale di note come queste
dove la luce sale con il jazz
e un artista di strada suona il sax
con i raggi di sole nel cappello.
2009