Tu che dalla panchina guardi il lago,
io che seguo il volo di un pensiero,
leggero e rapido come un gabbiano.
Il tempo sembra fermo ma i battelli
solcano il Lario e senza sosta attraccano
e partono carichi di turisti.
Tu che dalla panchina guardi me,
io che allungo una mano e ti accarezzo,
sottile come il vento del mattino.
FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
2024
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