martedì 14 gennaio 2020

Una luna d’avorio

Sale una luna d'avorio, enorme
all'orizzonte tra il distributore
e la notte - dall'altra parte ancora
non ha finito di spegnersi il fuoco
del crepuscolo. Vorrei trattenerla,
portarmela dietro legata al polso
come un palloncino gonfiato ad elio,
per poi donartela tornando a casa.


FOTOGRAFIA © NASA


2020

2 commenti:

Elisa ha detto...

Nelle tue splendide poesie descrivi spesso la luna. ("Luna" dall'indoeuropeo LEUKSNA "la lucente", dal greco antico LEUKOS "biancheggiare di luce").
Qui la tua fantasia riesce a trasformarla in un bellissimo dono per colei a cui stai tornando.
E, mentre osservi la luna, anche il tuo viso ne è illuminato.
Penso, allora, anche a quella luce audace, non riflessa, che a volte non sappiamo di avere quando teniamo il volto rivolto al lato del buio…
...ma questa è un'altra poesia...

DR ha detto...

Hai ragione: mi affascinano queste manifestazioni del giorno: la luna e il sole, il tramonto e l'alba, mi lascio meravigliare come un bambino (e forse quello è il mio lato poetico).