O si divaga fino a ritrovare
la porta stretta che conduce altrove
galleggiando su nuvole di viole,
aggrappandosi a un quarto di luna?
È certo che allarghiamo l’orizzonte,
che andiamo dove l’alba sorge e lento
si spegne il tizzone del crepuscolo.
Andiamo dove siamo più noi stessi,
dove recuperiamo le ali d’angelo.
RAFAL OLBINSKI, "TRISTANO E ISOTTA"
2019
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