Questione di bilancio

Hai voglia a dire che non cambia nulla,
che al San Silvestro segue un normalissimo
mercoledì - ma questo è il tempo in cui
riordino i pensieri e in certo modo
districo i nodi, spiano questo filo.
È solo una questione di bilancio
come se l’anno, la vita non fossero
che una società per azioni. Resto
con i miei più e i miei meno, li soppeso
sulla bilancia del sogno. Chissà
quale sarà quest’anno il risultato,
forse un grammo di felicità.

 

DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI

 

2013

Un altro giorno II

A un cielo rosso di Campari chiedi
il desiderio esaudito, alle stelle
apparse ad occidente come un segno,
un graffito soltanto che ha lasciato
nel buio una speranza di parole.

Ma piove, piove e il crepuscolo smorza
un altro giorno, un tizzone già spento
nel secchiello cromato della sera.
Il domani farfuglia vaghe frasi,
come l’anno che sta per cominciare.

Resti ancora lì, seduto a cullare
la serenità del tuo carpe diem.

 

JACK B. YEATS, “MAN IN A ROOM THINKING”

 

2013

Possibili

E parla di questi nostri possibili
come chi si avventura tra le stelle
e le chiama per nome - lei designa
momenti, predispone i suoi futuri
quasi fossero carte di tarocchi,
li dirige in un’orchestra di giorni.
Costruisce vite che forse vivremo
o che invece rimarranno sospese
in quel limbo di tempo che ci inghiotte.

 

FARSHAD SANAEE, “LIFES PYRAMID”

 

2013

Il tempo sospeso

Sotto il velo d’ombretto mi sorride
con la grazia della semplicità
- «Il tempo» mi dice, «il tempo sospeso
che tu agogni...»  e rimane come ferma
nell’aria che profuma ormai d’inverno,
punto tra il fumo dolce dei camini
e il sentore leggero della neve.
E non ha bisogno di terminare
la frase, non serve che mi sussurri
che non esiste quel tempo del sogno
in cui memorie e speranze si fondono.

 

LEONID AFREMOV, “INVERNO”

 

2013

E tu, nell’ombra

È qui o nel ricordo il luogo fatato
dove dissi la prima volta amore?
Barche tirate a secco, luminose
città nel braccio curvo della costa.

I tuoi piedi nudi, i sandali in mano
come fiori dorati nella sera,
le mie scarpe da tennis polverose
lasciavano orme come meduse.

È un tempo perduto, lo so: ripete
di continuo il suo gesto come un folle
ossessionato in una stanza buia.
E tu, nell’ombra, ancora mi sorridi.

 

FOTOGRAFIA © ANTHONY MICHAEL POYNTON

 

2013

Santo Stefano

Così Natale un’altra volta è andato
e la pioggia che bagna Santo Stefano
è quasi un lavacro penitenziale.

Altri giorni, altre feste porterà
l’anno che lentamente se ne va
come il sole nell’ultimo tramonto.

Brinderemo tra luci e cotillons
ai fogli bianchi dell’anno che viene,
ci scambieremo auguri tra i cincin.

Ma adesso regna una malinconia
dolce e perduta, come da bambini
quando ci saziavamo di regali.

 

JOHN A. GRIMSHAW, “OLD ENGLISH HOUSE, MOONLIGHT AFTER RAIN”

 

2004

Mattina di Natale

Mattina di Natale - le campane
disperdono un cielo di nubi basse,
lanciano al mondo l'annuncio d'amore
e ritrovano cuori più sereni.

La fruttiera è colma di mandarini
e noci, l'arrosto cuoce nel forno,
gli ospiti tra poco arriveranno
a celebrare quel messaggio d'amore.

 

FOTOGRAFIA © PINTEREST

 

2012

I pastori, la Vigilia

Natale di luce rosa bevuta
dalla vecchia neve stesa sui prati,
dai nidi dei corvi sui rami nudi,
dall'aria fresca del primo tramonto.

La Vigilia si veste di campane,
di pastori che seguono l'annuncio
e seguono le stelle appuntite
nel cielo terso della notte bianca.

Anch'io mi unisco ai pastori, vestito
con il mio giaccone grigio e la sciarpa.

 

MATTHIAS STOMER, “ADORAZIONE DEI PASTORI”

 

2012

Antivigilia

C'è Natale nell'aria con il bianco
della neve - ovatta sopra i tetti,
coperta candida sui prati freddi.

C'è Natale nell'aria con i doni
ancora da incartare - nastri d'oro
e carta con agrifogli e stelline.

C'è Natale nell'aria con la musica
che riempie la stanza - Adeste fideles,
White Christmas, candele e campanellini.

C'è Natale nell'aria, è l'antivigilia.

 

FOTOGRAFIA © CHRISTMASWOW

 

2011

Ridicola lettera d’amore

“Solo coloro che non hanno mai scritto /
lettere d'amore / sono / ridicoli”.
FERNANDO PESSOA

Ieri ho scritto una lettera d'amore,
poi l'ho strappata in tanti pezzettini,
l'ho gettata nel vento della sera
che lentamente scendeva sul mondo.

Non sapevo che dirti ma dovevo
dirtelo, non volevo tu sapessi
ma dovevo scriverlo. Così, quando
hai guardato fuori, hai pensato: “Nevica”.

Era soltanto quella mia ridicola
lettera d'amore scritta per te.

 

DIANE CUNNINGHAM, “LOVE LETTER”

 

2013

Ragionare d’amore

"Voi che savete ragionar d’Amore".
DANTE, Rime, LXXX

Questo nostro ragionare d'amore
disegna mondi, designa futuri
come città costruite sulla sabbia
pronte a franare alla prima pioggia.

Ma è un fiorire di nuvole d'aprile,
uno sbocciare di fiori odorosi
dai mille colori, è il nostro sapere
che questa vita - infine - ha un senso.

 

VLADIMIR KUSH, “ALWAYS TOGETHER”

 

2013

Biglietto di Natale

Volevo metterci l'oro, ma mettici
il biondo dei tuoi capelli che amo
accarezzare lungamente assorto.

Volevo metterci un nastrino rosso,
ma posa le tue labbra sulla carta,
lasciaci un bacio a forma di cuore.

Allora mi darai un foglio bianco?
chiedi - non vedi che ci ho messo tutto
il mio amore, non vedi come brilla?

 

ANDY WARHOL, “CHRISTMAS CARD – ANGEL, 1957”

 

2013

A chi parlerò di te?

A chi parlerò di te? A chi dirò
di come improvvisamente fioristi
nel cuore dei miei giorni, nel mio cuore
di poeta assetato per regalarmi
la perla bianca della tua emozione?

A chi racconterò di come splendi
adesso nello scrigno di quel cuore?
A chi sussurrerò la tua poesia?
Lo dirò all'acqua che scorre, così
saprà serbare intatto il tuo segreto.

 

FOTOGRAFIA © PHIL MARTIN

 

2013

Buonamore

«Buonamore» mi dici ed è un bellissimo
lapsus uscito dalle labbra lucide,
un piccolo gioiello cesellato
dal caso, il genio nato dall'errore.

Sa di rose e di baci, di lenzuola
stropicciate, sa di pensieri teneri
quando si deve restare divisi.
Buon amore. Sarà il nostro saluto.

 

FOTOGRAFIA © PINTEREST

 

2013

Il fuoco nel cantiere

Nel gelo del mattino di dicembre
i muratori - barbute Vestali -
tengono vivo il fuoco nel cantiere
per scaldarsi le mani almeno un poco.

Quella fiamma somiglia al tuo pensiero,
al ricordo di te che io ravvivo
quando sento freddo al cuore: aggiungo
legna, aggiungo la tua immagine, amore.

 

KELLY MARIAN HILL, “BONFIRE”

 

2013

Sera di nebbia

Sei lontana come un sogno perduto
stasera - anche la nebbia è scesa a spegnere
le stelle con il suo soffio gelato.
Rigiro fogli tra le dita, accendo
uno schermo che è solo una finestra
sul niente e riempie il vuoto di inutili
storie. Mi sei sfuggita tra le mani
lasciandomi una striscia di lustrini.
E ti sei portata in viaggio il mio cuore.

 

KATHLEEN NORMAN, “MISTY”

 

2013

Miraggio d’amore

Adesso tu sei qui, dentro lo specchio.
o forse è solo il tuo respiro acceso
sulla mia pelle, è solo il tocco morbido
delle tue dita sul collo, sul braccio.

Sei lontana - la ragione è una maestra
severa - e un'altra luna ti osserva
infilare la cruna della notte
con il tuo sguardo stanco e assonnato.

Io continuo a perdermi nel miraggio
come un assetato in mezzo al deserto.

 

FOTOGRAFIA DI BRIAN HEIDER / RIELABORATA DA DANIELE RIVA

 

2013

Villa antica

“Signorina Felicita, a quest’ora
scende la sera nel giardino antico
della tua casa...”
GUIDO GOZZANO

Tramonta il sole sui cedri del Libano,
vasto incendio che si propaga a ovest,
proprio dove Milano allarga al cielo
i suoi pinnacoli di marmo e vetro.

Ma qui, nella tranquillità del parco
invernale, screziata dalla brina,
la villa ha un sapore gozzaniano,
un gusto antico, di dolce crepuscolo.

Osservo quelle altane, quei bovindi
che riflettono ormai l’ultimo sole.
E quell’ombra che scorgo nel solaio
forse sei tu, Signorina Felicita.

 

MARILYN DUNLAP, “PINK ITALIAN VILLA”

 

2013

Queste parole che mi dici

Queste parole che mi dici sono
strade in cui ci avventuriamo, ignari
ancora dove possano condurre.

Scriverle sulla carta non si può,
renderle inchiostro, tramutarle in vita,
farne fiori da donare al tramonto.

Lasciamole scorrere nelle vene,
lasciamo che esse siano il nostro sangue.

 

ROY LICHTENSTEIN, “OHHH… ARIGHT…”

 

2013

Nella luce del crepuscolo

Lei sosta nella luce del crepuscolo
e nei suoi occhi, nei capelli il cielo
carico di questo inverno riflette
specchi di rame, cartoline azzurre,
cascate di stelle che si accendono.

Il suo sorriso, il mio che si disegna
dove la strada piega verso casa,
esprimono parole mai citate
- scende la sera ormai, non resta altro
che questo velo roseo sullo sfondo.

 

ELABORAZIONE GRAFICA © DANIELE RIVA

 

2013

Un giorno forse

Disegniamo un gesto dentro l’aria,
un volo di gabbiani sopra il fiume
- adesso la brina morde i canneti,
disperde un frusto galleggiare d’anatre.

«Un giorno forse...» e rimane sospeso
nel nulla, nel cielo azzurro e freddo
ritagliato come un cerchio nel ghiaccio
il nostro progetto, il vago proposito.

Ma andiamo per l’alzaia rinfrancati
pestando foglie secche e fango duro
portando nel caldo del cuore questa
nostra illusione di primavera.

 

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

 

2013

Luminarie II

Presto sarà Natale - già si accendono
i giardini di alberi illuminati
e le strade di città si dipingono
di luci colorate e fiocchi rossi.

La prima stella che si è impigliata
al ramo verde di un pino marittimo
brilla d'argento nella fredda notte
- è la più bella delle luminarie.

 

LINDSAY OSTROM, “STAR TREE”

 

2013

Camminare sul ghiaccio

Camminare sul ghiaccio è come amare,
scivolare sul vuoto di un pensiero,
ferirsi, farsi male e poi rialzarsi,
medicarsi i graffi e ricominciare.

Ma quando sale il giorno e torna a splendere
il sole caldo e pieno dell’amore,
scioglie il gelo con il suo sale vivo,
sparge il suo balsamo sulle ferite.

 

ELABORAZIONE GRAFICA © DANIELE RIVA

 

2013

Il tuo destino

Camminavi con i tuoi passi tristi
di pagliaccio bianco lungo la strada.
Rovesciavi la tua malinconia
da Charlie Brown sul selciato bagnato
di cielo dopo il temporale estivo.

E vi si rifletté lei, la morgana
dei tuoi giorni graziosa e sorridente:
in quell'istante fissato nel tempo
capisti che il tuo destino è l'amore.

 

FOTOGRAFIA © CLAUDIO ESCOBAR

 

2013

Il miracolo dell’alba

Brillano vivide stelle nel cielo
della fredda notte di San Nicola,
palpita l’infinito in ogni fibra.

Poi un velo sorge a tingere le nuvole
dietro le ciminiere: indistinto quasi
sul principio, divampa sull’oriente
come l’impatto di un meteorite.

Si ripete il miracolo dell’alba.

 

FOTOGRAFIA © BEN COFFMAN

 

2013

L’ultimo pensiero

Cadendo nell’incoscienza del sonno
ti penso come l’ultimo pensiero
per restare con te tutta la notte
e viaggiare le terre inesplorate
del sogno e quelle sue incongruità
tenendoti per la mano, guardandoti
negli occhi per conoscere l’amore
annidato nei covi dell’inconscio.

 

IMMAGINE da PINTEREST

 

2013

Un Don Chisciotte

Mi addosso ai miei ricordi come a un muro
per mantenere le spalle coperte
ed affrontare i giorni uno alla volta
- un Don Chisciotte armato di sogni,
bardato di sciarpa contro il maestrale
e di una lancia infinita di versi
da brandire contro tutti i nemici.
E tu, amore, sei la mia Dulcinea.

 

PABLO PICASSO, “DON QUIXOTE”

 

2013

Stamattina la brina

Stamattina la brina con le sue
ragnatele di neve lungo i fossi
e un’aria di cristallo nella via.

Il gelo ha sfoderato la sua lama.

Ma caldo è il tuo cuore dentro la sciarpa
lavanda lavorata all’uncinetto,
caldo è il mio cuore nella giacca nera.

Divampa in noi il fuoco dell’amore.

 

NICOLE ROGGEMAN, “UMBRELLA KISS”

 

2013

L’estasi della bellezza

Andare la sera con il tramonto
negli occhi, la poesia dell’arancione
divampato nel cielo occidentale,
delle nuvole appese ai campanili.

E lasciarsi invadere dall’estasi
della bellezza, perdersi nel cuore
di un’emozione che come un archetto
fa risuonare le corde dell’anima.

 

MARY MAXAM, “SKY SONG”

 

2013

Doppiamente tu

Nel mio sogno una farfalla eri tu
e insieme volteggiavi sul tuo seno
nudo come su un fiore di magnolia.

Eri doppiamente tu e ti lasciavi
inondare dalla luce del giorno,
rotolavi su un erboso declivio.

Io ero spettatore ammirato,
ero la nuvola chiara nel cielo,
io ero come sempre un sognatore.

 

SARA DOHNER, “THE BUTTERFLY WOMAN”

 

2013

Mentre scende la neve

Camminando mentre scende la neve
e il mondo si trasforma in un presepio
bianco, cado leggero nel silenzio.

Gusto questa lentezza come un dolce
soffice, osservo distanze mutate,
differenze che infine si livellano.

Dietro di me, quale una scia di nave,
resta la cartografia dei miei passi.

 

ALFRED SISLEY, “SNOW AT LOUVECIENNES, 1878”

 

2013