E l’anno corre
verso il suo termine,
candela rossa
oramai tutta sciolta
nella sua bugia.
FOTOGRAFIA © PETE TILBURY-FLOWER
2003
E l’anno corre
verso il suo termine,
candela rossa
oramai tutta sciolta
nella sua bugia.
2003
Un'alba di nuvole grigio-rosa
- vapori di benzina sulle case
addormentate della fine d’anno -
riverbera l'intero cielo, arrossa
l'occidente, la neve, le facciate,
avvolge tutto quanto in tulle rosa
ed il consueto giro delle cose
diventa un'immensa bomboniera.
2012
Lo scempio delle illusioni giace
sul piancito ora che l’anno finisce
– te l’ho detto che ho rotto il portacenere
di quell’hotel dove ci amammo a luglio?
Nulla succede per caso: ogni cosa
è un segno, ogni gesto altro rappresenta.
Mi armerò di colla universale
e con pazienza lo rimetterò assieme.
Per le illusioni, nessun adesivo...
2012
Pochi giorni e finirà anche quest'anno
con i suoi orribili pesi di vecchio,
con i rimorsi e gli azzurri rimpianti,
con i dolori che piantano spine
acuminate dritte in fondo al cuore,
con le gioie disseminate come
diamanti su un panno da gioielliere.
Lo lascerò andare e imboccherò
Via della Speranza, un nuovo anno.
2012
"Dalla terrazza vide una donna che faceva
il bagno: la donna era molto bella d’aspetto".
SECONDO LIBRO DI SAMUELE, 11,2
Anch'io come il Re Davide ho sentito
come un fuoco nel roveto del cuore.
La luce del pomeriggio scottava,
accecava con barbagli d'oro
che posavano tagliole sul mare
a catturare tutti i miei sguardi.
Era la bellezza di una donna
quella febbre che mi bruciava vivo.
2012
Spunta la luna sui nidi dei corvi
e una stola di seta arancione
avvolge le campagne di ponente
ora che brucia l'aria del crepuscolo.
Torna ad allungarsi il giorno del gallo
- un nulla, un'inezia che percepisci
però come segno di cambiamento,
piccolo passo verso la speranza.
2011
La luna di Natale splende già
sui canti nelle piazze dei paesi,
sugli alberi illuminati nel buio,
sulla gente con gli ultimi pacchetti.
Espero è la sua fidata scudiera
mentre i bambini giocano felici,
li osserva da lassù e promette doni
nella magica notte di Natale.
E tutti si scambiano gli auguri
tra vin brûlé e fette di panettone:
questa sera ci sentiamo più buoni
e chiamiamo prossimo i fratelli.
2009
Splende un sole che svela le montagne
- figure ritagliate in cartoncino -
in questa Vigilia rossa e dorata
che sa di pane e di fronde di pino.
Le luci dell'albero di Natale
colorano il soggiorno, le parole
d'auguri in modo simile riverberano
nell'attesa di questa notte santa.
2011
Per le voci che tacciono, per quelle
sedie vuote, per quegli sguardi che
non si volgono intorno sulla tovaglia
rossa, sulle candele e l'agrifoglio.
Per quei sorrisi che spiccano solo
nelle fotografie, per le carezze
che restano racchiuse nelle mani,
per quegli abbracci che non ci saranno.
Per loro a Natale scintillerà
ogni singola luce del mio albero.
2012
Sommo i miei zeri per costruire ponti
- impresa ardua, ma erigo gli archi
anche sul nulla, sugli arcobaleni
dipinti al cuore verde della valle,
sulle carezze leggere del vento,
sui fiocchi di neve prima che fondano,
sui miei sogni argentati che conservo
per te. Poi, quando splendono nel sole,
li abbatto con un colpo della mano.
2012
L'estasi del non avuto, il dilemma
segreto rintanato dentro il sogno
che irrompe di notte come un teppista,
sparge desideri in forma di chiodi,
imbratta i muri con frasi d'amore
e scappa via correndo verso l'alba.
Afferrare uno di questi inespressi
mocciosi, prenderlo per la collottola
e portarlo nel giorno è già un successo.
2012
Le parole discendono in catene,
si susseguono - sono fili grigi
di pioggia, le cascate dell'attesa,
diventano torrente e ti sommergono.
Accordi malinconia e nostalgia
con la tastiera, solfeggi memorie
nel caldo cuore della tromba, Chet,
e il tuo canto è una dolce tristezza.
2012
Hai messo in fila il tuo giorno - in barba
all'oroscopo beffardo dell'alba -
e adesso guidi guardando la neve
tingersi di rosa nell'avanzare
del pomeriggio. Gli aruspici tutti
si inchinano a un nuovo tramonto, cantano
le loro inesatte profezie. Solo
lo splendore è certo, solo il perpetuo
mutarsi dei colori del cielo.
2012
Scende il buio e tu neanche te ne accorgi
quasi - il silenzio ti contiene tutto
con le sue memorie che trascolorano
come ha fatto la luce del crepuscolo.
Accendi la radio, dai voce a Bach,
metti su il tè e credi d'essere nato
di nuovo in questa sera alta d'inverno
scivolata sul bordo del solstizio.
2012
Lascio che mi abbindolino gli inganni
del tempo, che il loro sottile laccio
mi avvolga con forza di rampicante
e mi mostri la felicità perduta.
Divento prigioniero delle mie
memorie, insetto in una ragnatela.
Riesco a fuggire con un colpo d'ala
quando comprendo che non si può vivere
della luce illusoria dei miraggi.
2012
Ti si leggeva l'anima sul volto
quel giorno - un sorriso, un cenno d'intesa -
e in quel pensiero inseguivi il domani
come un'erba intravista nel suo seme.
Sbocciasti quel mattino di Milano
mentre la città corteggiava il cielo
e un nuovo autunno spargeva colori
nei lunghi viali di periferia.
I nostri vent'anni ardevano in petto
come un fuoco, lo stesso fuoco che
incendia adesso i giardini di sera.
2012
Scende la neve - si ripete da ore
la danza dei fiocchi, avevo sorpreso
nel cuore della notte sui fanali
bianche falene impazzite nella luce,
le ritrovo farfalle nel mattino
mentre ovatta e ricami si impossessano
delle cose e il silenzio avvolge come
cellofan i virgulti dell'inverno.
2012
La partitura dell'alba è barocca:
rossi violini dipingono strisce
che intrecciano i fumi dei camini.
Cielo che immagini nella Venezia
di Vivaldi, sul Palazzo Ducale,
sugli stendardi della Serenissima.
Invece orla la cartolina solita
con i bambù e le tegole di cotto
- e riempie ancora di sogni il tuo sguardo.
2012
I versi scritti da un poeta lontano
- adesso è estate dove vive lui
e qui invece la brina imbianca i prati -
mi riportano te, mi ridisegnano
giorni che la memoria ha cancellato.
Così seguo i tuoi passi lungo il viale
che costeggia la spiaggia e giugno infiora
marciapiedi di viole e di pervinche.
Quando torno a questo campo gelato
resta solo il gusto amaro dei sogni.
2012
Oltre le ciminiere le montagne,
spettri di luce nel chiaro mattino
in un galleggiare di larghe nuvole
soffiate in vetro dalla tramontana.
L'inverno dai suoi campi a grandi marce
muove - le corazze delle avanguardie
risplendono su quei monti lontani
con un clangore di lame di ghiaccio.
2012
Scongelo parole ibernate in me
- la ricetta per esprimere un ricordo,
per imitare il volo delle farfalle,
il volteggiare di un fiocco di neve.
Ogni raggio di sole è un'emozione
che risorge dalle ere glaciali
della memoria e rivela il segreto
mantenuto nel cuore della creta.
Fossili di me riprendono vita.
2012
Ho negli occhi la poesia del crepuscolo
che abbandona la pianura lasciando
l'ultimo lembo della sciarpa d'oro.
Guido verso te, guido verso il sogno
mentre alberi di Natale scintillano
nelle astronavi degli ipermercati.
Da qualche parte Nausicaa mi attende
e le Sirene mi tendono trappole.
La prima stella mi condurrà a te.
2012
Oggi il tramonto fuso sulla piana
distesa di case e di alberi spogli
aveva la bellezza dell'infinito.
E l'ho guardato a lungo fino a che
si è sciolto in un crepuscolo violetto
come il ferro arroventato nell'acqua.
L'ho cantato a serenata per te:
mi accompagnava il flauto della brezza.
2012
Lo spolverino chiaro volta l'angolo
- la scena tante volte riveduta
al ralenti, proprio come si naviga
nei sogni e la memoria è certo il sogno
più grande - un'ombra, un piccolo riflesso
che nel tempo si ripete e raffina
l'emozione, la cristallizza in modo
che non sfugga come sabbia nel pugno.
2012
Un foglio bianco, una pagina vuota.
Vi galoppano cavalli sbrigliati
e gabbiani dividono in due cieli
che ho nel ricordo, che battono in me
come un secondo cuore - hanno luci
e tempi della memoria, hanno cenere
di un passato bruciato troppo in fretta.
Un foglio bianco? Non per i miei occhi.
2012
Il conforto dell'oblio lo rifiuto
- allontana da me l'amaro calice
che cancella i suoi passi sulla sabbia
e i suoi fianchi annodati nel bikini,
che avvolge nella nebbia il suo sorriso.
Voglio isolarmi nella quarantena
del ricordo, riassaporarlo tutto
istante dopo istante come un film
imparato a memoria - le battute
degli attori sono la mia vita.
2012
Se dopo tanto tempo sei plasmata
nel mio sangue, impastata nelle fibre,
se infine tu sei dentro me – la perla
nell’ostrica della memoria – allora
comprendo che davvero mi appartieni
e il tuo volto sognato è la mia patria,
l’amore che ti porto la bandiera
che svetta sul pennone dei miei giorni.
2012
"Ai las! Tan cuidava saber
d'amor, e tan petit en sai". *
BERNART DE VENTADORN
Riuscire finalmente a raccontare
il desiderio, esprimere quel sogno
lisciato e levigato come marmo
- non lo scalpello ma penna e parole
tracciano arzigogoli di frasi
e incidono e bulinano metafore.
Ma continuo a nascondermi nell'ombra
perché non so ancora dire l'amore.
2012
* Ahimè! tanto pensavo di sapere
dell’amore, e tanto poco ne so
La persistenza di un sogno si stempera
in questa pioggia sporca del mattino.
Ti porto ancora un po' in me, andando
mentre l'autunno celebra i suoi riti
e sparge fango sulle carreggiate.
Rivaleggi con la bellezza gialla
delle foglie, dipingi il tuo sorriso
nell'aria - come una stella mi guidi
e io, naufrago nel giorno, la seguo.
2012
Interrogo lo stelo d'erba colto
al limitare del prato già secco
- ma neanche lui sa cosa sia l'amore
o forse solamente non vuol dirlo.
Questo dolore sordo dentro il petto
- nel cuore, nella testa, in ogni fibra
fai tu... - dev'essere per forza questo
l'amore, se la tua assenza mi asfissia.
Il filo d'erba riluce nel sole,
ora sa che ho trovato la risposta.
2012
Sei ancora l'estate tu, lo sai?
Ora sorridi da una Polaroid
- e chissà dove scattammo la foto,
non riesco a identificare i palazzi
antichi dietro le tue spalle nude.
Curioso che sull'arrivo dell'inverno
abbia incontrato questo tuo ritratto
- attimo colto dal corso del tempo
come una margherita dentro un prato.
Curioso? No: tu sei sempre il mio sole.
2012
Contemplo la sera e la luna accesa
ad occidente - insegna da night club
impigliata ai rami nudi dei tigli.
La notte è un urlo che lacera il buio
e squarcia i veli al tempio del reale
- avanzano le ombre, le luci tremano
fingendo di essere quel che non sono.
Uso le mie mani da pescatore
di metafore per aggrapparmi al cielo.
2012
La vita è il momento, è adesso la vita:
è in questa piazza caduta nel buio
di una sera d'autunno mentre un treno
fischia e lascia la stazione e le foglie
scrocchiano sotto le scarpe - domani
e ieri sono parole che sputi
come sentenze, come un abusato
modo di dire. Attraversi le sbarre,
infili il viale e i lampioni allungano
la tua ombra qui, adesso, nel momento.
2012
Ero un ragazzo, soltanto un ragazzo
quando venne la poesia e mi mostrò
il suo mondo di tesori - capii
che bastava guardare la realtà
con occhi nuovi, cogliere quei lampi
improvvisi che accendevano il buio.
Non sono più un ragazzo, tanti anni
sono volati in mezzo a quei bagliori.
Ora ho memorie e rimpianti, speranze
trasformate in illusioni - cammino
ancora sotto braccio alla poesia
e lei mi mostra tutti i suoi tesori.
2012
Inseguire il tuo passo nella via,
dare voce alla parola del sogno,
ritrovarti nel cono della luce...
Ma l'alba ha lavato le strade e tu
sei già lontana, salita su un treno
per un altro bivio alle nostre vite.
Restano foglie, un tappeto di foglie
nel quale giacciono anche le mie illusioni.
2012
Attraverso ricordi come un banco
di polvere, tra le dune di sabbia
del tempo - fotografie, oggetti, fogli
ingialliti, menù di matrimoni.
Volti e immagini che mi si presentano
come miraggi che io, viaggiatore
nella breve capsula temporale
del cassetto, so di portare in me.
2012
Come cadono le foglie - immenso
e giallo il loro volo nel maestrale.
La magia dei boschi è il sotterfugio
celato nella nebbiolina grigia:
la luce che scende dall'alto trova
un tappeto a colorare il suolo
- come le tue illusioni, le speranze
cadute, i giorni perduti. Una foglia
ancora si stacca dal ramo, fermi
il suo tragitto con la mano, poi
la lasci andare verso il suo destino.
2012
Strategie da fine settimana
tracciate nello specchio del lavabo
- e tu generalessa hai cavalcato
stanotte al comando dei miei sogni.
L'alba rovescia secchiate di luce
sui becchi a gas dei carpini d'autunno
- vado con i pensieri nelle tasche
e risento il tocco della tua mano.
2012
Il mondo perfetto delle conchiglie
non ci appartiene - quante simmetrie
mancate, quante regole perdute.
Così la linearità delle foglie,
l'ordine delle loro nervature,
l'universalità della bellezza.
A noi è dato solo di contemplare
il mare, di danzare sui tappeti
gialli sperando la felicità.
2102
Se porto in me il tuo nome come un segno
allora ti conosco ancora un po',
ti riconosco in uno sguardo colto
tra l'ombra e lo specchio - quando imitavi
sorrisi e nel vaso dell'anticamera
sfiorivano gli anemoni e i minuti.
Se porto in me il tuo nome come un sogno
allora la tua assenza è solo un nido
vuoto, abbandonato dalle rondini
volate verso sud - quando ritorni
i tuoi vestiti a fiori ancora sbocciano
nelle stanze luminose dei sogni.
2012
Lo stormo di gabbiani sale il fiume,
alto nel cielo chiaro di novembre
- la luce del sole radente tinge
il loro volo di giallo e dipinge
nuvole viola nel primo tramonto.
Un altro foglio strappato alla brezza,
un altro giorno disegnato a china:
è questo haiku visivo a sancirlo,
il momento in cui la vita è un Eden.
2012
Io metronotte da film neorealista
nelle strade deserte della luna
vigilo sopra sogni vagabondi
con la mia bici e la borsa di pelle.
E sotto la luce della mia torcia
avvampano illusioni, si disperdono
inconsci desideri, si dileguano
ricordi oramai dimenticati.
È quando la notte sta per finire
che arrivi tu con il tuo passo lieve
di donna innamorata, poesia.
2012
Il giallo e il rosso d'autunno irrompono
dalla finestra della colazione
- ordini i pensieri come biscotti
nella scatola e se la radio dice
che hai Mercurio contro ti passa addosso
come la luce del primo mattino,
riflesso paglierino che galleggia
sullo sparato della tua camicia.
2012
Nello scrigno i tramonti arroventati,
viali colorati di giallo cromo,
isole sperdute in laghi di opale.
Non c’è bisogno di parole: basta
aprirlo e lasciare che come un genio
le immagini riempiano l’aria intorno.
Ci sei anche tu, tante facce di te,
accese dalla luce del ricordo
nello scrigno d’oro della memoria.
2012
Ho asfaltato le parole perché
il tuo pensiero entrasse pura immagine
in me - specchio esatto dell'emozione,
anima che invadendo mi illuminasse.
Ma tu sei corpo - tu sei anche corpo -
e nell'asfalto già crepe si aprivano,
il germoglio di te metteva fuori
foglie, si spalancava in un bel fiore.
Quel fiore aveva petali di versi
e corolle di rime lo abbellivano
- tu eri la poesia che io negavo!
2012
Se ti senti fratello delle foglie
cadute e nel loro volo indovini
il tempo dello sfiorire e lenzuola
di cielo allora sei parte di questo
ritmo di giorni colorati d'oro.
E nel tuo cuore un guizzo sempreverde
di clorofilla serba la speranza,
la resurrezione di primavera
in uno sbocciare alto di farfalle.
2012
Contavi i giorni, non vedevi l'ora
che quel tempo finisse e si sciogliesse
il nodo che ti recludeva in vincoli,
anelavi la tua liberazione.
Ora non hai che rimpianto, sottile
nostalgia che ti attanaglia al vedere
le rovine di quel mondo che fu,
perduta la tua personale Atlantide
2012
"O, wind,
if Winter comes, can Spring be far behind?"
PERCY BYSSHE SHELLEY
La cerimonia delle foglie avanza
sotto la porcellana delle nuvole
- il rito si concluderà e i funghi
si scioglieranno lungo le ceppaie.
Allora dalla nudità del cielo
il bianco fiato della neve andrà
a deporre il suo bacio sulla terra.
Al caldo, aspetteremo primavera.
2012
L'essere è già memoria in queste acropoli
di giorni - la sabbia nella clessidra
è cemento che edifica i suoi templi.
E la persistenza di un'illusione
non è che l'ombra del domani presa
negli ingranaggi voraci del tempo.
Non puoi abbandonare i tuoi ricordi,
svestirli come una muta di serpe:
sono i brandelli che formano l'anima.
2012