mercoledì 20 ottobre 2010

La voce del tempo

Una canzone di De André risuona
da qualche stanza persa nel mattino,
forse quella lassù dove dei panni
penzolano nel vuoto come tralci.

Ascolto la voce del tempo scorrere
nel suo volo di uccello silenzioso,
smarrirsi già nell'ombra dell'oblio.
Ho voglia di stringerti forte al petto,
sentirmi vivo nella tua presenza.

 

 

Silvia Baioni, “Camogli, bucato steso nei vicoli”

 

2010

5 commenti:

Asia ha detto...

"Annidato nella mia iride castana"
Grazie ancora. Asia

Vania e Paolo ha detto...

...musica armoniosa.

...non sò se si può dire...ma mi è venuta così...o armonica ????....comunque profuma di pulito.
ciaoo Vania

shadow ha detto...

e penso al "bastarsi" ed a coloro che impugnano questo concetto come una bandiera di conquista: che amarezza.
ci si sente vivi nell'altro, si.
si sopravvive anche senza, ma questa è un'altra storia.
siamo fatti per cercare l'Altro, non siamo destinati a trovarlo, ma non possiamo per questo negare che la ricerca abbia un senso, forse Il Senso.

DR ha detto...

ci si sente vivi nell'altro, ma anche nella ricerca dell'altro, uscire dal microcosmo personale per unirsi ad altre cellule... E forse è vero, quello è il Senso

shadow ha detto...

non faccio parte di coloro che affermano che "quel che conta è il viaggio e non la meta".
il viaggio e spesso una gran bell'avventura piena di sorprese ed esperienze che arricchiscono, ma mi sentirei ipocrita a dire che il raggiugimento della meta non conta.
la ricerca è azione, inizio, volontà ed il moto è l'unico mezzo per arrivare...