- L’11 LUGLIO 1982 -
Sarà stata forse la gioventù
o quell’estate calda che fioriva
di magliette rigate ed espadrilles.
Sarà stato l’amore che volava
nell’aria con ali di farfalla
e mi faceva camminare in cielo.
Quella sera per sempre resterà
nello scrigno prezioso dei ricordi:
l’ansia, le strade deserte, milioni
di persone davanti ai teleschermi.
E lo sconforto al rigore fallito,
il timore di un segno del destino
cresciuto nel corso dell’intervallo.
Poi la gioia del gol di Paolo Rossi,
l’urlo di Tardelli nella sera,
Altobelli che infilava Schumacher
e Pertini che diceva “Non ci prendono
più”, le bandiere allo stadio Bernabeu,
mille luci la sera di Madrid.
L’arbitro Coelho che prende il pallone
e quel triplice “Campioni del mondo”
di Martellini con voce strozzata,
la Coppa del Mondo data dal re
a Dino Zoff e mostrata all’Italia,
al mondo intero con grande fierezza.
Le strade si riempirono di gente,
di auto e moto, di gioia e tricolori:
io sventolavo davanti al cancello
la mia bandiera e i miei diciotto anni
mentre già andava in onda “Discoring”
e Giuni Russo cantava alla notte
più bella di sempre “Un’estate al mare“.
Fotografia © ANSA
2002