Guardavo il tempo che fuggiva via:
era il sole che si alzava nel cielo,
l'onda che si frangeva sugli scogli,
il passante svanito all'orizzonte.
Tu non arrivavi, non saresti arrivata
che nel gioco del sogno a spalancare
cortine, nel sollievo del ricordo
a replicare gesti di passione.
Quando mi alzai scuotendo via
la sabbia dai miei pantaloni azzurri
mi parve di spazzare via il tuo amore.
Albert Marquet, “spiaggia di Fecamp”
2009
4 commenti:
Caro Ami, ogni esistenza esisterebbe in te - nella tua Poesia. E'così... così bello quello che ci regali ogni giorno che, mi riesce difficile non immaginare per te, quell'infinito.
Grazie. asia
L'infinito è anche nell'attendere...
L'attesa mette ansia, che può essere comunque componente positiva perchè rende più eletrizzante l'incontro. Il tempo che scorre non aiuta di certo, ma poi rimanere da soli dopo tanta attesa, mortifica....
L'attesa è il tempo del desiderio. Certo, poi, se non si realizza, si trasforma in illusione.
Posta un commento