I fulmini che squassano la sera
non sanno cancellare il tuo segreto,
la voce che risuona dentro stanze
che un giorno abbandonasti al mio silenzio.
Il tuo ricordo è bello come l’iride
disegnata ad est dagli ultimi raggi
nella pioggia fitta e cristallina.
Ma anch’esso mi sfugge quando il vento
si leva a scompigliare nubi e sogni.
Fotografia: Moland Fengkov
2003
2 commenti:
Lascia una consapevole accettazione del destino...con toni nostalgici ne evochi i ricordi, carissimo Ami, come ti comprendo.Grande!
È l'impossibilità di cogliere il passato nella realtà, ci si avvicina al traguardo nel labirinto, ma si rimane sempre al di là del velo.
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