lunedì 21 ottobre 2019

I campanelli dell'aurora

Suonano i campanelli dell’aurora
e il giorno ha movenze di pantera
quando si insinua nella stanza e tinge
di un pallido chiarore gli oggetti
soliti, l’armadio, la cassettiera.
Oggi trova il tuo posto vuoto e geme,
sembra volerti chiamare allo schermo
del telefonino, accarezza un tuo
foulard di seta abbandonato come
un rampicante al collo della sedia.



FOTOGRAFIA DA PINTEREST
2019

domenica 20 ottobre 2019

Maniglia riflessa

È per te il cuore improvvisamente
fiorito nella strada che il mio occhio
allenato e romantico ha colto.

È per te quella maniglia riflessa
che da una certa angolatura forma
il nutrimento per la meraviglia.

Del resto è lì che per la prima volta
ho udito la tua voce, e il cielo grigio
si è dissolto in un azzurro lago.


FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

2019

sabato 19 ottobre 2019

Il nome dell’amata

C'è chi scrive il nome dell'amata
sull'acqua che scorre, chi sui suoi fari
crollati... Io il tuo nome lo scrivo
sulle mani, sulle ore che trascorrono,
e lo cifro sui polsini dell'anima,
lo istorio dentro i miei neri taccuini
per averti sempre qui al mio fianco.


FOTOGRAFIA © LINDSAY/FLICKR


2019

venerdì 18 ottobre 2019

Sogno e dimentico

Sogno e dimentico, mi sveglio e cadono
nebbie come oblio su stanchi ricordi,
gocce a disperdere le antiche ombre,
ricoprono ore perdute per sempre.

Talvolta sogno e ricordo - succede
quando la sveglia o un rumore infrange
all’improvviso il cristallo del sonno.
E vivo di quel sogno tutto il giorno,
portato come una foglia dal vento.


ILLUSTRAZIONE DI PAWEL KUCZYNSKI

2109

giovedì 17 ottobre 2019

Ogni poesia

Ogni poesia è politica, ha scritto
la Szymborska. No, non sono d'accordo.
Ogni poesia è una poesia d'amore,
propendo di più per la posizione
di Carver. Ogni poesia costruisce
un mondo, scava i vestiti e la pelle,
scende a raggiungere qualcosa in noi
- c'è chi la chiama anima e chi cuore,
forse è una corda che vibra al contatto.


DIPINTO DI VLADIMIR KUSH

2019

mercoledì 16 ottobre 2019

Sospirando

Nei giorni vissuti velocemente
fatichiamo a trovarci, a incontrarci.
E permane più vivido il pensiero
dell'altro, grida a gran voce per strada
mentre ci limitiamo a sussurrare
«Mi manchi» dentro il microfono nero
di un cellulare sospirando quando
scatta il segnale di fine chiamata.


IMMAGINE DA PINTEREST


2019

martedì 15 ottobre 2019

Le mani in tasca

E sotto questa luna piena tu
mi manchi come l’aria - io respiro
nuvole e vento e queste luci gialle
che inondano un paese senza te.

Tenendoci per la mano andremmo
senza fretta per la via, giocandoci
quella bilia burrosa in buca d’angolo
nel primo locale ancora aperto.

Invece vado con le mani in tasca
immaginando versi per la strada.


ILLUSTRAZIONE DI WELZ STEIN

2019