giovedì 18 novembre 2010

Milano in tram

Milano nel tumulto della pioggia
è grigia come il cielo di novembre
impigliatosi nelle catenarie.

Il tram percorre lento la sua strada;
seduto sulla panchina di legno
mi godo tutta quanta la poesia
di questo viaggio un po' fuori dal tempo.

Scendo quando fioriscono gli ombrelli
nel giardino di Piazza della Scala.


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Immagine © Milano Metropoli


2010

mercoledì 17 novembre 2010

Viaggiatore immobile

I biglietti di viaggio sono pronti
e già il paesaggio dietro i finestrini
scorre come un corpo di donna steso
sotto il cielo perlaceo del mattino.

Ma sono ben puntati sulla solida
tavola della scrivania i miei gomiti.
Ancora una volta a d occhi socchiusi
eccomi qui: io, viaggiatore immobile.


Rob Gonsalves, “In search of sea”


2010

martedì 16 novembre 2010

Domani sarò a Napoli

Le catenelle della pioggia legano
i pensieri - domani sarò a Napoli,
la borsa è già pronta nel corridoio.

Altro non è la cronaca di oggi,
l'odore del mare, la città stesa
tra il porto e il cielo, il sole e la passione.

Ruscella l'acqua con foga, disperde
gli uccelli di novembre - torno qui:
la stanza è fredda, Napoli è lontana.



2010

lunedì 15 novembre 2010

Ninfa

Ai capelli dorati della ninfa,
la tuta fine della danzatrice,
ho dedicato tutti i miei sguardi.

Le parole fluivano leggere,
svanivano nel pomeriggio caldo,
farfalle svolazzanti intorno a me.

La linea dell'orizzonte sbiadiva
tra case rosse e nugoli di polvere.
Quando se ne andò via, scese la sera.

 

John Atkinson Grimshaw, “Iris”

 

2008

domenica 14 novembre 2010

Ora che sei lontana

Ora che sei lontana e più nessuno
infila il tuo nome in qualche discorso
neanche per caso neanche per errore,
adesso che sei assente e sei perduta,
adesso sei interamente mia.

Così talvolta penetri nel sogno
e confondi i miei giorni e le illusioni
e giuri falso il vero e vero il falso
posando la testa sulla mia spalla
prima di andartene come un fantasma.


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Geoffrey Proud, “Voyage romantica”


2009

sabato 13 novembre 2010

Una traccia perduta sulla sabbia

Con il vestito azzurro lei veniva
verso me e la mia vita quell'estate.
Cupido con le dita smemorate
scoccò una freccia priva di futuro.

Era l'amore - lo so - il gusto acerbo
mi allega il cuore come certi frutti.
Il suo sorriso è il ricordo che serbo
come conchiglia strappata ai marosi.

Era mia, la stringevo tra le braccia
e già sapevo che stavo perdendola,
avevo in bocca ormai l'amaro addio.

Una traccia perduta sulla sabbia
ma solida come incisa sul marmo:
il primo amore rifugge l'oblio.

 

Pam Carter, “Footsteps and orange sands”

 

2006

venerdì 12 novembre 2010

A distanza

Io seguo i tuoi percorsi, li divino
nel volteggiare delle foglie gialle,
nelle scie di nebbia che al buio salgono
dai giardini spazzati dall’autunno.

Ti inseguo con la foga del segugio,
con la malizia di esperto detective
- forse dovrei comprare un impermeabile
come quelli di Colombo e Carvalho.

Resto a distanza perché temo che,
se finalmente dovessi raggiungerti,
io non saprei nemmeno riconoscerti,
trovandoti diversa dal ricordo.

 

Immagine © All OTR

 

2010