consiglio - le onde cancellano i segni
sulla battigia, una dopo l’altra
con ritmo regolare ridispongono
le idee, ne fanno tangram differenti
che indicano diverse soluzioni.
E ne esci rinfrancato, vedi chiaro
come se fosse svanita la nebbia.
L’anno ha ingranato il suo ritmo e cammina
già sulle sue gambette di bambino.
Eccomi ancora a rincorrere i giorni
e la loro freschezza di bucato,
a inseguire il tuo nome nella luce
di uno schermo o nel cuore di un tramonto.
Il tempo scorre come l’acqua e prende
la forma del vaso che lo contiene.
2019
Come isole sperdute nell’oceano,
questo siamo, con i nostri palmizi
e i boschi di mangrovie, con relitti
di antichi naufragi sparsi in noi.
E cerchiamo la rotta che ci unisca,
il vascello, il cargo o il catamarano
che indovini la rotta e finalmente
colleghi stabilmente le due spiagge.
2019
Anni inutili questi tu li chiami,
anni perduti nel corso del tempo
a costruire i più futili rimpianti,
a inseguire la scia di una cometa.
Dovremmo correre in mezzo al maggese,
lo so, e rotolarci sulla sabbia,
sporcarci di baci sui lungomari
e ancora andare mano nella mano.
Ma inutili non sono questi anni:
sono solamente gli anni che abbiamo.
2019
Così dipingi i miei sogni, li incarni
- ne fai cosa viva, dai loro corpo.
E le immagini diventano vivide
impressioni, circondano quel nulla
di poesia di lucida realtà,
trasformano idee in piene parole.
oggettivano aerei pensieri
lasciandomi acrobata tra due mondi.
2018
Quando mi parli nel tuo idioma antico
mi perdo nella dolce cantilena,
nel miele di parole che fatico
a decifrare - sei la mia Sirena
allora e io mi lascio trascinare
come un Odisseo libero e veloce
verso di te nel bellissimo mare,
affascinato da quella tua voce.
2019
Viviamo di queste albe che dipingono
il cielo come un quadro impressionista
- intanto il giorno sale e ci ritrova
a condividere passioni, a dirci
l’un l’altra quello che non conosciamo
di noi, i piccoli momenti sfuggiti,
sperando di sederci a osservare
come un film il varietà del tramonto.
2019