È fiorito un narciso nella pioggia
di marzo, sentinella della nuova
primavera che timida si affaccia.
La sua corona gialla è pura luce
e dentro l’acqua che croscia si sfa
allo stesso modo di un’illusione.
FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
2018
È fiorito un narciso nella pioggia
di marzo, sentinella della nuova
primavera che timida si affaccia.
La sua corona gialla è pura luce
e dentro l’acqua che croscia si sfa
allo stesso modo di un’illusione.
2018
Se un esperto geografo tracciasse
la cartografia della mia anima
troverebbe molti luoghi che portano
il tuo nome - vasti laghi, colline
sorgenti che zampillano dal nulla,
i picchi di montagne che ho scalato
per giungere da te, le grotte in cui
sono disceso vincendo le paure...
Ogni cosa, ogni cosa ha il tuo nome.
2018
Portiamo le nostre danze d’argilla
sulla riva del mare, levighiamo
i nostri passi sulla sabbia fina
- il sogno si ripete, fonde forse
il presente e le memorie, trasforma
desideri in modo miracoloso.
I simulacri di noi stessi ballano
felici attorno a un falò inesistente.
2018
La mia alba sei tu, questo risveglio
del cuore e dei sensi, dolce fragranza
di lenzuola che si trasforma in luce,
chiarore che allontana il buio e illumina
il mattino. Mi prendi per la mano
e mi accompagni nel giorno con il tuo
sole - io mi lascio guidare come
un cieco che ricomincia a vedere.
2018
Percorro questa lunga scala d’oro
con buon passo e respiri adeguati
ma ancora non si intravede la cima.
Laggiù la foschia copre città
e campagne, foreste e ciminiere
come quando le osservi da un poggio
in un pomeriggio di sole e smog.
Lassù rifulge chiaro il tuo amore,
lassù sei mia e questa tua bellezza
splende su me. Ti raggiungerò mai?
2018
Paul Éluard dice che "I suoi sogni in pieno
giorno fanno evaporare i soli".
Che dico i soli? Interi universi
creo - universi di te, a tua immagine,
dove passeggi e ridi, dove scosti
dal viso una bionda ciocca e riprendi
il passo verso il nulla, verso me.
"Rido, piango, parlo e nulla ho da dire".
2018
“Mi manchi tanto in questa lontananza,
ogni sera, ogni notte, ogni giorno,
proprio come se mi mancasse il cuore”.
EDUARDO CARRANZA
Ogni sera, quando il tramonto brucia
i boschi d’occidente e guardo ardere
le illusioni del giorno in quell’incendio.
Ogni notte, quando il buio riveste
le cose con il suo mantello scuro,
mi rigiro nel letto e non ci sei.
Ogni mattina, quando il sole taglia
la gola ai sogni e ricomincio a vivere
un giorno senza averti al mio fianco.
Sempre, amore mio, sempre mi manchi.
2018