mercoledì 1 marzo 2017

Il nodo

Ho nel ricordo una coppa di pianto,
un velo sceso a impallidire il sole.
Ma ora che ho morso il tempo a grandi pezzi
e ho attraversato lento la pianura
come l’acqua di fiume che trasporta
il cielo sulla groppa smeraldina,
nei riflessi di giorni frantumati
si è sciolto il nodo stretto nella gola.

 

Riflessi

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

 

2017

martedì 28 febbraio 2017

Carnevale, 1974

Robin Hood ha una calzamaglia gialla
e un farsetto pieno di timidezza.
Va bene a scuola - è in quarta elementare -
e ancora non sa che invece di frecce
scoccherà parole. Lo scriverà
dieci anni dopo a matita sul retro
della fotografia credendo bastino
vent’anni per comprendere la vita.

 

1974

 

 

2017

lunedì 27 febbraio 2017

Sera di febbraio III

L'umida sera di febbraio langue
di questa aspra malinconia
- è un mese che non amo per ricordi
infausti e per i malanni che apporta.

Ma scorre, lentamente scorre, va
verso la nuova primavera di colori
- salutano i giorni di carnevale
nel bosco gialli amenti di noccioli.

 

Nocciolo

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

 

2017

domenica 26 febbraio 2017

Una finestra

C’è una finestra qui nella mia stanza,
con i vetri rigati dalla pioggia
dell’inverno e dalla malinconia.

C’è una finestra da cui entra il giorno
- l’aurora con dita gialle si annuncia,
risponde con fuochi rossi il tramonto.

C’è una finestra da cui guardo fuori
e appari tu, in un giorno d’estate.

 

Bonnard

PIERRE BONNARD, “LA FINESTRA APERTA”

 

2017

sabato 25 febbraio 2017

Mattina

Ci ha svegliato la nebbia con il suo
vuoto chiarore - il silenzio covava
tra gli amenti dorati dei noccioli,
la mattina nasceva di cotone.

Una particola di sole poi
si è rivelata alla luce d'oriente
tra i rami nudi - un frutto luminoso
dall'intenso sapore di poesia.

 

Nebbia

FOTOGRAFIA © MAY

 

2017

venerdì 24 febbraio 2017

Questo paesaggio che disegni

Tu parli e fai fiorire primavere
di giorni che verranno - io raccolgo
i tuoi papaveri e i tuoi fiordalisi,
riunisco a mazzi, colgo i sottintesi
leggo tra le righe. In questo paesaggio
che disegni sono il bambino fermo
davanti alla vetrina dei giocattoli
consapevole che lontano è Natale.

 

DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI

 

2017

giovedì 23 febbraio 2017

I se

I se sono dei castelli di carta
che costruiamo con le nostre ipotesi:
basta che ne togli uno dalla base
e crollano interi discorsi, vanno
in mille pezzi tutti quei futuri
soffiati con la cura di vetrai
di Murano - soltanto vane schegge
di illusioni nelle mani rimangono.

 

DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI

 

2017