domenica 5 aprile 2015

Un’altra Pasqua

La luce di un’altra Pasqua risplende
in un cielo sospeso tra la pioggia
e l’azzurro - Giovanni sarà corso
via dal sepolcro, Pietro arrancando
si starà interrogando stupito.

Il pesco nevica rosa sul prato,
il petalo incollato alla tua gonna
è più prezioso di un monile d’oro
- è una promessa di vita, è l’amore,
vero significato della Pasqua.

 

Fiori di pesco

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

 

2015

sabato 4 aprile 2015

Un fiore

È una Pasqua ogni primavera
e rinnova il suo voto, la promessa
di vita che sa accendere una viola
nella crepa di un muro inaridito.

Un fiore, per minuscolo che sia,
fora il buio con la sua forza, sposta
più in là i confini della luce e grida
al vento il suo canto di speranza.

 

Viole

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

 

2015

venerdì 3 aprile 2015

Il vento del fiume

Qui, sotto un cielo di nuvole grigie,
la valle si raggruma in torri e chiese
- lontana è la voce del fiume, un’ansa
che si immagina oltre i campi di grano.

Eppure ne sentiamo il vento, stretti
nelle nostre giacche di primavera,
lo vediamo accarezzare le bianche
magnolie con la sua mano gentile.

 

Angelini

FOTOGRAFIA © LORENA TORRES ANGELINI

 

2015

giovedì 2 aprile 2015

Sera di favonio

Quante stelle stasera che il favonio
soffia spazzando con il suo alito
caldo il cielo nuovo di primavera.

Sono diamanti purissimi che
ti donerei, se soltanto potessi
- tante manciate di pietre splendenti.

E ti accontenti invece delle stelle
paglierine dei narcisi raccolti
nel cielo iridescente di un giardino.

 

Mirrored Muse

FOTOGRAFIA © NADYA/MIRRORED MUSE IMAGERY

 

2015

mercoledì 1 aprile 2015

Il teorema del sogno

Applico a noi il teorema del sogno,
come se fosse pura matematica
- diventi tu la donna da Commedia,
riversi la tua luce come un fuoco.

Ma è solo un esercizio senza logica,
un costrutto che ha bisogno di basi
più solide - resto il piccolo uomo
perduto sotto il cielo spalancato.

 

Altar

JACK VETTRIANO, “ALTAR OF MEMORY”

 

2015

martedì 31 marzo 2015

Il futuro

Forse se non cerco più la memoria,
se ho appeso il suo tascapane, scordato
in un angolo dell'attaccapanni
sotto la giacca di un'altra stagione,
lo devo a questa tua esuberanza,
alle porte che spalanchi davanti
a me - da quelle vetrate, per quanto
siano opache e soltanto vaghe forme
traspaiano, si intravede il futuro.

 

Olbinski

DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI

 

2015

lunedì 30 marzo 2015

Street View

“Col passar degli anni le città cambiano, come le donne, e non si riconoscono più”.
JULES BARBEY D’AUREVILLY, Le diaboliche

Come cambiano le città, Barbey
ha ragione - vi cerchi i tuoi ricordi
e li trovi sventrati e devastati,
il tempo dissemina ruspe, espropri,
fallimenti, lottizzazioni. Bella
sei bella, città, non lo metto in dubbio,
moderna, razionale, affascinante.
Ma non sei più tu, sei come una donna
amata rivista dopo vent’anni.

 

Rauschenberg

ROBERT RAUSCHENBERG, “ESTATE, 1963”

 

2015