Alimento un sogno come si dà
aria ad un fuoco acceso sulla spiaggia.
Il mantice sono le mie illusioni
o quei castelli in aria che costruisco
da sempre? O sono speranze stavolta
quelle che fanno sorgere scintille,
che innalzano faville fino al cielo?
Si confondono con le bianche stelle...
2014
Brucia il crepuscolo nella ventosa
sera di settembre - arroventato
spillo è il cielo laggiù all’orizzonte.
Ugualmente le tue parole ardono
in me, una lama di fuoco che incide
l’anima a vivo del tuo desiderio.
Resto a guardare spegnersi nel buio
quel rossore - rimane ancora acceso,
perennemente acceso, l’altro fuoco.
2014
Hai bussato alla porta del tramonto
- la luce inondava l'occidente
e tu nascevi come un’Afrodite
dalle spume di quel cielo splendente.
Eri ricordo e al contempo sogno,
eri memoria e desiderio insieme.
Fondevi il mio passato e il tuo futuro
nell’attimo brillante del presente.
2014
Settembre mi spalanca i suoi giardini
- sono vasti frutteti popolati
di te, sono le dolcissime uve
che hanno il sapore delle tue carezze.
Sono vigneti dove irrompe rosea
l’aurora con le sue dita di donna
- le tue navigano ancora il mio corpo
a sciogliere gli ormeggi della notte.
2014
Il nostro amore è esattamente come
il cuoricino di pietra rosata
che trovammo un mattino sulla spiaggia
- è il tempo che l’ha fatto, levigando,
smussando, arrotondandone gli angoli.
E, sballottato dalle mareggiate
o cullato dal ritmo delle onde,
è ancora lì, in balia della risacca.
2014
Ti aspetto - e come i fuochi che proiettano
ombre sulla parete mi figuro
immagini di te, disegno chiaro
il tuo sorriso, la linea del volto.
E il tuo passo, quando poi arriverai,
la tua andatura nell’aria rosata,
il saluto che accennerai posandolo
come un bacio dolce sulle mie labbra...
2014
Potrei dirti parole dal profondo
del cuore, spiegarti i miei sentimenti
con la dovizia dei particolari.
Ma sarebbe un discorso provvisorio,
una raffazzonata arida prosa
- un fiore di seta forse, o di raso.
Ora capisci perché io ti dono
le rose rosse delle mie poesie?
2014
