“Mi sono abituato a bere la notte lentamente,
perché so che la abiti' non importa dove,
popolandola di sogni”.
JUAN GELMAN, Violino e altre questioni
Anch’io, come Gelman bevo la notte
lentamente, ti lascio penetrare
nel mio sonno, avvilupparti come
tralcio sul tronco delle mie speranze.
E ti chiamo, ti invoco dal mio cuore,
ti grido le parole disperate,
ti stringo, ti abbraccio, sfioro i tuoi seni
nell’inconsulto romanzo del sogno.
FABIAN PEREZ, “STUDIO PER BALADAS EN BUENOS AIRES”
2014