La gazza nel nido scuote i suoi dadi
e si gioca un cielo di primavera,
questo cielo azzurro dove galleggia
una luna di vetro smerigliato.
Il mattino è un fiume che scorre lento,
afferra quei riflessi luminosi
e li trascina nella sua corrente.
Dove langue, fioriscono narcisi.
2014
Sono il ragazzo che ero camminando
strade diverse nella mia memoria
– il tempo scorre in differenti modi.
Ma con occhi di adulto ripercorro
quelle vie – la chiamano esperienza
ma è solo un’altra fregatura, un vano
regalo dell’età, inutilizzabile.
Nelle vetrine cieche dei negozi
è il mio oggi che si specchia mollemente,
la giacca militare con il bavero
di pelo, i capelli ormai diradati.
CAROL & MIKE WERNER, “WALKING IN THE RAIN”
2007
Ti cerco nei colori del tramonto
come facevo quando ero ragazzo
e l’inquietudine riempiva il cuore.
Ti cerco come un poeta romantico
adesso che tanto tempo è passato
e più sereno sosto nella sera.
Alzo lo sguardo a quel cielo in fiamme
nel ponente e ancora ti cerco, amore.
2014
La luce del crepuscolo svapora
nell'ultimo lembo giallo e arancione
rimasto ad avvolgere l’orizzonte
oltre la gabbia di rami di tiglio.
I monti bianchi e azzurri si inseguono
infilando come un branco la sera.
E nel buio sogniamo di incontrarci
così, dove tempo e spazio si fondono.
2014
Non è come un foglio che bruci e restano
scaglie nerastre sul piatto, non è
come l’autunno che spoglia le piante
e lascia a terra un tappeto di foglie.
Non lo è, perché questo sentimento
è vivo, è una poesia che va scrivendosi
giorno per giorno, è il verde svilupparsi
di una rigogliosa primavera.
Perciò non lascia residui, fiorisce.
2014
Infilarsi, due fogli in una busta
o i meccanismi esatti di un intarsio,
non ci è dato – rimane il nostro cruccio
questo intriderci di noi come spugne
imbevute di colore, il mischiarsi
indistinto in una macchia informe.
Cosi ci accostiamo alla realtà
sventolando già la bandiera bianca
del disincanto, eppure intimamente,
profondamente ancora sognanti.
2014
Discorsi intavolati come carte
- io gioco la regina, tu i tuoi ori.
Fingiamo di ignorare il coprifuoco
dei sentimenti e continuiamo il gioco.
La posta siamo noi e non lo sappiamo,
è la vita che riverbera i suoi
echi e riflette lingue illuminate
come fiamme sulle nostre parole.
2014
