Quante altre vite ho vissuto nei sogni?
E tu sei una chimera, sei un fantasma?
O sei la donna che porge le mani
infine alla mia stretta e mi accarezza
i capelli e intanto bacia le mie labbra?
Quante altre vite ho lasciato nei sogni?
E quanti amori vi ho abbandonato
come la pelle vecchia di un serpente?
E tu, tu vivi fuori dal mio sogno?
2014
L’amore è un gioco di sguardi e d’attese.
I miei pensieri nell’alba fiorivano
di te e le tue scarpe sul bagnasciuga
lasciavano le impronte del destino.
Ma le parole hanno solo racconti,
non sanno il gusto di quell’emozione,
non conoscono i colori, i riflessi:
si limitano a descrivere il mare.
Lasciammo i nostri giorni abbandonati,
scrivemmo lettere che all’improvviso
il postino cessò di consegnare.
L’amore è un gioco, come un gioco è breve.
2005
Ha colore di ametista il cielo
dove declina un nuovo crepuscolo -
si duole della tua assenza stasera,
si chiede dove nascondi i tuoi passi.
E in questo acquarello ti penso anch'io,
mi figuro i tuoi gesti, le parole
disperse nell'aria sottile, il bacio
della luce ai tuoi capelli. Così
ci struggiamo, io e questo cielo viola.
2014
Aspetto una lama di sole che
tagli in due il letto e scopra la tua immagine
annidata tra le lenzuola - sogno
o ricordo o risveglio di un mattino
che con sorpresa certifichi il fatto.
La stanza accenderà nella penombra
un falò di illusioni, brucerà
i giorni infilati come rosari.
Sul copriletto azzurro avvamperà
il fuoco improvviso dell'amore.
2014
Costruiamo i nostri castelli in aria
e diamo un nome all’utopia, assegniamo
un volto al suo progetto, alle sconnesse
pietre che ostacolano il cammino.
Discorriamo per amore d’ipotesi
eppure così vivido talora
è il sogno - sembra quasi di allungare
la mano e sfiorarne la calda pelle.
2014
Percorro strade solite e il tuo sogno
adesso le muta, le dipinge di colori
inusuali, adombra certi dettagli
e altri li esalta sotto un cielo nuovo.
Potrebbero essere viola le nuvole,
verdi fiamme di un'aurora boreale,
curvare la linea dell'orizzonte:
questo è il potere della tua presenza.
E neppure sei qui: solo la forma
basta a stordirmi, solo la tua immagine
che brucia come fuoco nella mente.
2014
Il vento che batteva le murate
disegnava peonie bianche in mare.
L’estate si spegneva nei suoi gorghi
come un tizzone ardente e sfrigolante.
Nel cuore avevo un’uguale tempesta
e grandinavi tu, mi lapidavi
avvinghiandoti a lui, facendo scherno
del mio amore più di una carta straccia.
Se penso all’inferno, forse è quel mare,
quel lungo viale di alberi sferzati
dove nel temporale camminavi
straziando un sogno con le bianche mani.
2005
