Nello scrigno i tramonti arroventati,
viali colorati di giallo cromo,
isole sperdute in laghi di opale.
Non c’è bisogno di parole: basta
aprirlo e lasciare che come un genio
le immagini riempiano l’aria intorno.
Ci sei anche tu, tante facce di te,
accese dalla luce del ricordo
nello scrigno d’oro della memoria.
JOSEPH SEVERN, “PORZIA CON LO SCRIGNO”
2012