Nuovi giorni, nuove albe da cullare
con la dolcezza prestata ai neonati.
E l’emozione è questo camminare
sui tappeti di foglie gialle come
su frantumi di sogni, su specchiere
di illusioni schiantate dal mattino.
Poi verrà la luce piena del sole,
giungerà il mezzogiorno a confortare
– avrà cantato già più volte il gallo,
il cane avrà abbaiato a molte ombre..
Ma adesso c’è quel suono crepitante,
come di fuoco: i sogni che si spengono
all’alba covano sotto la cenere.
LEONID AFREMOV, “IL SILENZIO DELL’AUTUNNO”
2006