venerdì 26 ottobre 2012

Figura che appartiene al sogno

Avevi quella luce nello sguardo
– e forse il tuo silenzio era dolore
quando giocavi assorta con le perle.

Il tramonto accende le poltrone
di vimini, potrebbe essere a Bangkok
quella stanza sospesa nei ricordi
oppure un tempo che non tornerà.

Ma tu sei una figura che appartiene
al sogno e i sogni – lo sai – non si infrangono.

 

MIKE JORY, “THINKING OF YOU”

 

2012

giovedì 25 ottobre 2012

Alba di ottobre III

Il mattino ripiega i suoi silenzi,
mette via le stelle e un quarto di luna
quando il primo motore squarcia il velo
della notte e spalanca l'aria ai galli.

Io qui con il mio cuore appeso come
una melagrana matura al ramo
dell'alba rabbrividisco nel covo
blu della giacca. Tu, dove sarai?

 

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FOTOGRAFIA © TUMBLR

 

2012

mercoledì 24 ottobre 2012

Le nuvole

No, le nuvole non hanno parole…
Ma nel loro non detto, in quel tacere
morbido d’ovatta sono racchiuse tutte
le poesie, c’è la bellezza cantata.

I poeti – invidiosi – le guardano
volare e non lo sanno, ma rimangono
sospesi sull’abisso, il loro sguardo
è portato con grazia verso l’alto.


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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA


2012

martedì 23 ottobre 2012

Ottobrata

L’autunno che resiste all’assedio
dispiega rossi stendardi ai balconi
delle antiche ville, tiene lontane
le grigie nebbie e colora i mercati.

La metafisica della bellezza
si cela in questa ottobrata inattesa,
è il fregio d’oro dipinto dal sole
lungo la piazza, dove tu sorridi.

 

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ELABORAZIONE GRAFICA © DANIELE RIVA

 

2012

lunedì 22 ottobre 2012

Wabi-sabi

Dovrei accettare l'impermanente
saper cogliere la bellezza effimera
che se ne va come foglia d'autunno
o fiore di ciliegio a primavera.

E dovrei accettare l'imperfetto,
l'incompleto, abbandonarmi sereno
alla poesia delle cose perdute
godendo di questa malinconia.

 

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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

 

2012

 


NOTA: Wabi-sabi (侘寂) costituisce la visione estetica del mondo giapponese, fondata sull'accoglimento della transitorietà delle cose.

domenica 21 ottobre 2012

Stanotte non ti ho sognata

Stanotte non ti ho sognata – mio incubo
fedele hai disertato questo letto,
questo campo di battaglia che è stato
sabbia del mare e prato di papaveri.

Adesso sono sveglio e il tuo pensiero
è una rete che mi avvolge stretto
- come una luna che si mostri solo
al mattino, dissolta ormai la nebbia,
sei tornata, signora della mente.

 

JEAN TATTON JONES, “HARVEST MOON”

 

2012

sabato 20 ottobre 2012

La poesia, essenzialmente

Parole come panni stesi - lunghi
fili che vanno da un palazzo all'altro,
che vanno da una bocca ad un orecchio,
da un monitor, da una pagina a un occhio.

Parole che dicono che io sono
e nello stesso momento ti dicono
che anche tu sei, se la scintilla ha acceso
lo stesso mio fuoco dentro di te.


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IRIT BOURLA, “LAUNDRY DAY”


2012