Ridi della felicità, ripeti
spesso che è sopravvalutata, basta
un brano di Beethoven o la voce
di Maria Callas a costruirne il nido.
E intanto giri nervosa gli anelli
e scrivi lettere d'amore che
non spedirai - ne conservi un pacco
legato con un nastrino di seta.
Ecco, felicità, dici, è sfiorare
quella striscia vellutata, sapere
ciò che non è accaduto ma poteva,
desiderio ancora da appagare.
STEPHAN CHRISTOPH, “WISHFUL THOUGHTS”
2011