e cullerò le tue poesie perdute
per farle finalmente addormentare.
Ninna nanna ninna nanna amore
che non sei mai caduto nell'oblio.
Ripiega le ali e mettiti a dormire.
È tempo che la sabbia copra i sogni
e fiorisca il lentisco sulle dune.
La dolcezza dei sogni, la bellezza
dolorosa strappata ad un brandello
della notte - si sarà impigliata
nei rovi mentre correva nel bosco -
adesso brucia come una ferita.
La febbre sotterranea che divora
con i suoi acuti bagliori divampa
nel mattino - lei invece è là, continua
a sfuggirmi con i suoi veli chiari
mentre il giorno si fa d'oro e di rame.
2011
Sulle ringhiere di periferia,
sulle case giardino degli zingari,
sui treni abbandonati negli scali
scende la nebbia buona di novembre.
Eccola parificare ogni cosa
con il suo manto di freddo e di fumo,
cancella cuspidi di grattacieli,
ori di cartelloni, il centro storico.
Non temete la nebbia, non temetela:
è una sospensione di privilegi.
2011
Memoria innamorata dell'istante,
del dettaglio miracolosamente
riaffiorato dalle sabbie mobili
dell'oblio, adesso per me ridisegni
la tranquillità della fanciullezza.
Sono colori sbiaditi, toccati
dal tempo - un palpito di bandiere,
segni tracciati con il gesso bianco
in un cortile che sembrava il mondo -
volano come uno stormo di rondini
nell'aria che sa di polvere e vento.
2011
La campagna lombarda si è vestita
d’autunno - larghi viali di pennacchi
gialli sul filo della nebbia e scure
zolle promesse al seme di frumento.
Laggiù Bergamo espone i suoi tesori
sul bancone bruno delle colline.
I miei ricordi vagano eterei
da qualche parte, piccoli gioielli
tra Piazza Vecchia e la funicolare.
2011
“La memoria è una strada che si perde
e si ritrova dopo un'ansia breve”.
ATTILIO BERTOLUCCI, La capanna indiana
Il poeta nella sua capanna indiana
osserva scorrere il tempo e i ricordi
dal pettirosso al volo delle rondini,
dalle nebbie di novembre ai papaveri.
Le meraviglie e i giochi di ragazzi
gli fanno compagnia quando interroga
le nuvole e la fuga delle sere,
quando cerca l'eterno nel crepuscolo.
Nina ride, con la sua rosa bianca.
2011
Il cielo d'argento inonda finestre
e davanzali dove appassiscono
gerani - un raggio di sole cade
sulla brocca sbreccata, trova stelle.
Il silenzio del mattino si nutre
dei rimasugli di sogni, li impasta
con la prima luce, con le speranze
risorte dalla cenere notturna.
E la Fenice è questo nuovo giorno.
2011