"Ascolta i palpiti dello spazio
i passi della stagione in estro
sulle braci dell’anno.”
OCTAVIO PAZ, Le armi dell’estateAncora canta il cuculo lontano
- come certe memorie che riemergono,
insistenti cicale in mezzo al grano
o indefinite voci in un albergo.
Ma l’estate già brucia gli sterrati
e i temporali hanno lasciato vuote
nei campi isole di steli schiantati,
le messi sono pronte per le ruote.
Papaveri sbiadiscono nel prato
e il merlo vola a beccare tra l’erba:
se verrà la pioggia, lo troverà
già sazio nel suo nido riparato.
La ragazza con il vestito a pois
si siederà a riempire cruciverba.
