o la malinconia di questo cielo
inchiodato sui rami del Sempione.
Vorrei rintanarmi come un colombo
in una feritoia del castello,
farmi ancora casa della mia chiocciola.
Ma basta un raggio di sole a scaldarmi,
mi basta il verde nuovo delle foglie.
Sono qui, immerso dentro il verde nuovo
come un pesce in una boccia di vetro
e guardo saltellare le cornacchie
lungo i prati bianchi di margherite.
Lascio che il tufo dei viali mi impolveri
le scarpe, sono il viandante leggero
della mattina, sono il pellegrino
tra le pagode della primavera.
Milano, Parco Sempione – Fotografia © Daniele Riva
2011
Esplode di luci la grande sera
di primavera e mette in fila haiku
nell'aiuola fiorita di giacinti.
«Cerco profumi tra i susini, guardo
la gronda» recita l'amico Bashō.
Bevo la notte con avidità,
come il ricordo di un bacio perduto:
sa delle grandi stelle di magnolia.
Vincent Van Gogh, “La Nuit étoilée”
2011
Seguo fantasmi per le antiche strade
- ora si vestono di primavera
i miei ricordi, oziano al nuovo sole
sulle panchine davanti alle chiese.
E mi chiamano da un poggiolo, gridano
un saluto dal sommo di un palazzo,
stendono striscioni come lenzuola.
Io continuo a camminare, legato
come Odisseo all'albero maestro.
Antonio Sgarbossa, “Walking downtown”
2011
Quando tu sei sfiduciata e mi parli
dell'amaro che senti, mi domandi
talora se questo è vivere, se
siamo nati per soffrire. Anche oggi.
E ti ho condotta quassù, dove il cielo
è un lenzuolo azzurro di bucato
appena steso su monti e pianure.
Laggiù anche la frenetica città
sembra ferma nel vento della valle
che porta via con sé tutti gli affanni.
Fotografia © Daniele Riva
2011
Arduo è il percorso, sottile l'indagine:
occorre districarsi tra le ombre,
farsi largo tra ingannevoli specchi
e distinguere dal falso il vero
mentre i pensieri corrono e si intersecano,
mentre mutano forma i sentimenti.
Quello che resta è la verità.
Quello che resta, infine, è la poesia.
Marilyn Cavin, “Pierres apparentes sans histoire”
2011
Ci stringevamo nel cuore del parco
e sentivo il suo seno palpitare
ubriaco di vita e di primavera
sotto la maglia di lana rigata.
Quell'ansia d'amore che dipingeva
i peschi e le magnolie, che faceva
guizzare le carpe nell'acqua verde
era dentro di lei, era dentro me.
Fotografia © Max Ferguson
2011