lunedì 26 luglio 2010

Nei tuoi baci

Cerco l'oblio nei tuoi baci o la vita?
Cerco di dimenticare il passato
cogliendo finalmente l'hic et nunc,
riportando qui e adesso l'orologio?

Oppure cerco in te tutte le donne
che hanno formato i sogni e le poesie?
Cerco nel tuo destino il compimento
dei miei amori rimasti in divenire?

Lete o carpe diem, intanto ti bacio.

 

Fotografia © Maxi Posters

 

2010

domenica 25 luglio 2010

Nella faretra

Il mezzogiorno accendeva d'estate
la via tra i grandi palazzi costruiti
di luce e calce. Come una dea apparve
con il vestito azzurro e onde dorate
tra i capelli. Flessuoso il passo, andava
verso le belle vetrine del centro.
Mi salutò, la salutai. Qualcosa
sbocciò, scoccò una scintilla nel cuore.
Ma lei non vide, lei non vide il fulmine:
restò nella faretra il dardo di Eros.

 

Particolare di un dipinto di Raffaello Sanzio

 

2010

sabato 24 luglio 2010

In quel piano-bar di Viale Venezia

In quel piano-bar di Viale Venezia
dai lampadari bassi e colorati
tu forse mi dicesti "amore mio".
L'attimo si confuse nei ricordi,
migrò nei testi di brutte canzoni
che il pianista straziava con la voce.
Quando ti alzasti, un capogiro scosse
le mie certezze e i tuoi orecchini nuovi,
non ricordavo più le tue parole.
Fuori la luna ingigantiva il sogno
e tutto diventava già memoria.


Delilah Smith, "Piano bar"

2009

venerdì 23 luglio 2010

Pioggia o lacrime

Le parole d'argento e di vibrafono
- pioggia o lacrime, non ho investigato
quando la luce ha allagato l'Oriente -
ora sono dei dadi che mi rotolano
dentro e con gli spigoli mi feriscono.
Se ti ho asciugato il viso accarezzandolo
- non è salata la pioggia d'estate,
scende furiosa dai cieli di perla -
l'amore è ancora un fertile viluppo
che lega i nostri cuori in un abbraccio.


Fotografia © Widjita Raya Muljadi

2009

giovedì 22 luglio 2010

Quando l’estate ti pose sul palmo

Quando l'estate ti pose sul palmo
non chiesi quanto sarebbe durato,
pensai solo che due metà si univano.
Allora nemmeno ti conoscevo.
Le domande arrivarono nei lunghi
inverni di nostalgia, quando solo
rimanevo lontano dal tuo sguardo
a torturarmi d'amore per te.
Non lo sapevo quell'azzurro giorno
di giugno che incontrarsi è dirsi addio.


Willy Ronis, “Menilmontant (devant Chez Mestre)”, 1957

2008

mercoledì 21 luglio 2010

Il bambino

Il bambino che con lo sguardo intenso
osserva un fiore rosso di geranio
ero io. Sono ancora quel bambino,
cresciuto, un po' ingrassato, diradati
i capelli? Porto ancora in me i suoi sogni
o li ho disseminati sul tragitto
nel folle volo che è la vita, come
ho disperso la sua ingenuità?
 



2010

martedì 20 luglio 2010

Terremoto d’argento

Non è che luna questo terremoto
d'argento dopo l'eruzione rossa
del tramonto - dipinge con le dita
affusolate paesaggi da sogno
sull'inchiostro di china della terra.

Lassù nel cielo regna dal suo trono
orlato di nuvole amministrando
gli amori, la regina della notte.

 

Fotografia © Hogne

 

2010