sabato 16 gennaio 2010

Il cerchio

Queste vite vissute, questi sogni
che accendono l'universo del tempo
sanno del cerchio, sanno del ritorno.

Se anche la storia spesso si ripete
- gli invasori di ieri torneranno
a scuotere i pendagli nelle piazze -
perché non deve ai nostri umili giorni
risplendere il già stato, rinnovarsi
il déja vu? Perché sei tu, amore?

 


M.C. Escher, “Incontro”

 

2010

venerdì 15 gennaio 2010

Dimenticare

Serve coraggio per dimenticare,
buttarsi via, allontanare i ricordi
- spettri orribili da guardare in volto.

Ma vieni da universi sconosciuti
e popoli recessi della mente,
colonizzi capacità d’amare.

Io non ho la forza di cancellarti
- sarebbe facile essere un computer -
e ti trattengo nella mia memoria.

 

Rabi Khan, “Passionate kiss”

 

2005

giovedì 14 gennaio 2010

Duo in corpore uno

Sei vino che alimenta la follia,
la luce chiara del solito sogno,
il sale bianco della nostalgia.

E ti dimentico lungo il cammino,
ti ricordo, ti chiamo, ti sospiro,
e ti abbandono al vento come un foglio.

Perché sei dentro me, perché sei me
e nello specchio assumo il tuo colore
come il camaleonte tra le foglie.

Perché sei in me, perché io sono te
– femmina e maschio, il marito e la moglie –
e vivo in tuo nome, giorno per giorno.


 image

Fotografia © Heinz Krimmer


2005

mercoledì 13 gennaio 2010

E se è un mare l’amore

E se è un mare l'amore, ha le sue onde,
le sue maree e venti di gelosia
che minacciosi soffiano incessanti.

E se è un mare l'amore, mi conduce
relitto galleggiante alla deriva,
osso di seppia lieve in sua balìa.

E se è un mare l'amore, allora è inutile
opporvisi: bisogna abbandonarsi,
dalla corrente lasciarsi portare.

 

Stella Dunkley, “Coast”

 

2006

martedì 12 gennaio 2010

Amore o solitudine

E se pensando mi chiedo se è amore
o solitudine, allora memorie
ridispongono il mio caleidoscopio
nella luce che filtra dal tramonto
incendiando il verdino delle tende.

E tu a questo mio lungo inverno
parli: le tue parole sono spilli
acuti come il ghiaccio delle gronde
«È un gioco, amore, la tua solitudine».

 

Jane Ann Butler, “Icicles”

 

2010

lunedì 11 gennaio 2010

Vecchi treni

Assaggia la vita: questa mattina
sa di  nebbia e di vecchi treni presi
in un'aurora livida e fumosa.

E, come Proust, puoi riscoprire il gusto
perduto, quell'amore sotto pelle
che non sapevi neanche cosa fosse,
le ragazze sedute sui ginocchi
nello scompartimento affollato.

Lentamente la nebbia svanirà
e ti rivelerà questo presente.
Le ragazze saranno ancora là,
su quel treno che viaggia verso l'alba.

 

 

Fotografia © E428 FS

 

2008

domenica 10 gennaio 2010

Poesia nella nebbia

La poesia è un grumo che mi resta in petto
mentre nel mattino vado in bicicletta:
resta lì come se fosse un insetto
fossilizzato in una goccia d’ambra
e non tenta nemmeno di uscire.

Come il sole di quest’alba lombarda
gonfia d’inverno e di malinconia.


Fotografia © Meteo-System

1998