Come brilla Espero stasera
bassa sul cuore ghiaccio dell'inverno
appesa al nero di quei rami ossuti,
più vivida di luci di Natale.
Cartolina natalizia di Sophia Elliott, 1995
2008
Come brilla Espero stasera
bassa sul cuore ghiaccio dell'inverno
appesa al nero di quei rami ossuti,
più vivida di luci di Natale.
Cartolina natalizia di Sophia Elliott, 1995
2008
La neve è la sorpresa del risveglio:
mi inebrio dell'aroma di caffè
e di tutto quel bianco rovesciato
sulle cose a riempirne spazi vuoti.
La neve ha la purezza dell'amore
che nasce, la sua foga, il suo candore.
Mi fa pensare alla nudità
dell'anima: è per questo che mi piace.
Cluade Monet, “La pie”
2009
L'ombra tinge di grigio la tristezza
della sera e avvolge rami nudi,
prati secchi, gli scavi di un cantiere,
un cane che nel buio abbaia invano.
Ma risplende un albero di Natale
nella gelida notte di un giardino.
Con le sue luci mi chiama alla speranza
e allontana la malinconia.
Immagine © Wallpaper Pack
2009
Ho messo sulla scrivania il presepio
di legno della Val Gardena - ogni
volta che viene Natale sta lì
a ricordare perché si fa festa.
Quella Madonna seduta, quell'uomo
che ha accettato il Destino, sotto un tetto
di fortuna tra muri diroccati
osservano il Dio fatto Bambino.
Il Natale pagano sta in disparte:
Santa Claus fa surf tra i portapenne.
2008
L'onda di giugno mi portò il tuo sguardo
e cartoline e voci nel telefono,
le mani che si allacciano, le bocche
che si sfiorano...
La nebbia d'inverno
ritrova il lembo del tuo cappotto nero
e parole nel cuore della stanza,
siamo pianeti che orbitano intorno.
David Hardy, “Exoplanet”
2009
La luce gialla del primo mattino
dipinge un Hokusai alla finestra:
i pioppi nudi elevano le mani
a un cielo azzurro dove galleggiano
nuvole di nerofumo e gli uccelli
tagliano l'orizzonte verso sud.
Magia di pochi minuti: poi torna
la solita visione, pioppi, case,
i corvi in volo. Il sole si è già alzato.
Katsushika Hokusai, “Le cascate Aoigaoka”
2009
Così mi dici che l'amore spesso
è frutto di un altro amore, il ricordo
cieco che dentro l'anima si insinua
e innesta nuovi rami su radici
che credevamo a torto inaridite.
Insomma tu sei lei, io sono lui
e i nostri gusci ridanno la forma
a quei volti perduti, ad altri due.
Io non ci credo: l'amore è amore,
ogni volta nuovo come il mattino.
Nodar Giunaschvili, “Lovers triangle”
2009