Le geometrie d’amore che si incastrano
nei nostri sguardi, nei campi magnetici
dei nostri corpi, vivono di carne
e sangue, come vampiri ci spolpano.
Dal tuo angolo di cielo, dalle mie
curve di terra, si sciolgono in acqua,
svaporano lasciando sali densi
che furono trame di voluttà.
E quel reticolo chiamiamo amore:
il sovrapporsi di linee spezzate,
il breve fondersi per un istante.
Gustav Klimt, “Il bacio”
2006