Avanzare nel buio della giungla
all'erta contro ignoti pericoli
con cautela posare passo a passo.
La giungla che è dentro ognuno di noi.
Henri Rousseau, “Tramonto nella giungla”
2003
Avanzare nel buio della giungla
all'erta contro ignoti pericoli
con cautela posare passo a passo.
La giungla che è dentro ognuno di noi.
Henri Rousseau, “Tramonto nella giungla”
2003
"Ogni pietra è fibra di cuore."
GIUSEPPE VILLAROEL
Gli ibischi rossi del grande giardino
catalogati uno ad uno nel cuore
come la chiostra dei tuoi denti bianchi,
come le efelidi sulla tua pelle.
I gerani nel vaso di granito
gareggiano con il mare intravisto
oltre i capelli schiariti dal sole,
con la tua presenza sotto le palme.
Taormina è un belvedere sulla costa,
la meraviglia delle creste bianche
nel mare di turchese e d’oro fino.
Tu sei altrettanto degna di memoria
con le tue braccia piene di monili,
con i tuoi seni lucidi d’amore.
2003
Lo sai che i patti sovente si sciolgono
come cinture di kimono che
ti fanno nuda scivolando ai piedi?
Nuda come la verità, la rosa
che annaffio ogni giorno nel mio giardino.
Così, lo vedi, io ho onorato il debito
invece tu vi hai posato veli,
come gli stracci disposti sui mobili
di una casa che si è abbandonata.
Kali Rezo, “Kimono I”
2003
Com'è chiara la sera! Si distende
sulle colline sciogliendo il suo velo
di luce a avvolgere le vecchie ville,
i casali dispersi tra i castagni.
E vado camminando lungo il porfido
con la mia solitudine a tracolla
e il tuo ricordo stretto nella mano.
John Cunningham, “Evening, Ardnamurchan”
2009
Sconvolta l'anima nei fuori onda,
la maschera è caduta sull'asfalto,
la scala è ancora appoggiata al muro.
Evadevi da te, dalla prigione
dei tuoi giorni, cercavi l'acqua chiara
per rispecchiarti finalmente nuda
Adesso reciti la nuova parte,
sismografi non hanno registrato
terremoti, soltanto un po' di sale
seccatosi sull'orlo della palpebra.
Adrie Scherpenberg, “Free”
2008
Lattiginoso cielo di ricordi,
nuvole vagabonde alla deriva,
gabbiani spaventati dal maestrale
Però il mare mi resta così vivido
nella memoria, splende dentro gli occhi
come se fosse in me, come lo avessi
dentro di me, solcato di marosi,
come se sollevasse spruzzi quando
batte nell’anima e non sui piloni
anneriti dai mitili, come se
impregnasse di sé non la battigia
ma tutto quanto il mio essere da sempre.
Weiland, “Wall of glass”
1998
Sulle montagne nuvole di ovatta,
il cielo ha il colore dei riflessi
accesi sui bicchieri di cristallo
e un sentore di erba appena falciata.
I diamanti dell'azzurro risplendono
dei voli calmi dei piccioni, brillano
sul verde e dipingono cartoline
ai vetri limpidi delle finestre.
Con la pioggia furiosa della notte
l'estate ha lucidato i suoi monili.
2009