Divise azzurre, le bianche zimarre,
tuona il cannone, stridono i moschetti
il ventiquattro giugno a San Martino.
E quando cala la sera di terra
e di fumo il nemico è dietro il Mincio,
vessilli insanguinati tra i caduti.
Ora, hostes in acie una quiescunt*:
migliaia di ossa dentro un mausoleo.
San Martino, Ossario (Fotografia: Italica Virtus)
* “Nemici sul campo, riposano insieme”, l’iscrizione posta in memoria dei 7.000 caduti austriaci, francesi e italiani della battaglia di San Martino, svoltasi il 24 giugno 1859, recita: “Indiscretis militum reliquis / date serta / pia dicite verba / hostes in acie / fratres in pace sepulcri / una quiescunt” (Ai resti mischiati dei soldati porgete fiori, recitate parole pie: nemici in battaglia, fratelli nella pace del sepolcro riposano insieme).
1990