martedì 9 giugno 2009

Ultima luce

Il riflesso rosato della luce
illumina con un fioco chiarore
la stanza mentre seguo un vecchio film.

Ecco: il ricordo, mi dico, così
inaspettato spesso si presenta,
con la sua poesia coglie di sorpresa.

Un sussulto improvviso, uno stupore
che avverte il sangue prima della mente.
Come quest'ultima luce riflessa.

 

 

Kath Heywood, “San An sunset”

 

2009

lunedì 8 giugno 2009

Ripeto il tuo nome

Ripeto il tuo nome per ritrovare
il tuo sorriso, l’allegra energia.

E ne esce un suono quasi di canzone,
la musica suonata a un piano-bar.

Il vero amore è quello non espresso,
il lungo bruciare del desiderio.

Divampa e si alimenta di continuo,
travalica la passione ed il sesso.

Lo ripeto quel nome, come un mantra
per averti vicina, dentro il cuore.

 

Mario Schifano, “Grande particolare di propaganda”

 

2005

domenica 7 giugno 2009

Panorama

Ha muri rosa la casa di fronte,
luce e ombra disegnano bandiere
che il vento estivo scompagina appena.

Ma vaga il mio sguardo, vaga lontano:
se non si perde dove vivi tu,
almeno si inoltra nel vasto verde,
si addentra in boschi, supera il crinale.

Segue le gazze planare leggere,
il volo nero e maestoso dei corvi,
l'elegante passaggio degli aironi.

Corre libero il pensiero, felice...

 

Collina

 

2009

sabato 6 giugno 2009

Come l’incendiario

Ogni sera io volgo il capo: là
non risplendono le mele dorate
del giardino di Atlante né fioriscono
aranci - quelle fiamme che rosseggiano
sono i ricordi. Come l'incendiario
rimango a rimirare il mio passato.

 

Tramon17

 

2009

venerdì 5 giugno 2009

Una fibra di sogno

Nella polvere chiara del mattino
ancora resta una fibra di sogno.
E lotto per riportarla alla luce,
per far esplodere questo grumo inquieto.

Cammino nella frescura del parco
senza venire a capo dell'oscuro
segreto perso nel mio cuore inconscio,
nella profondità della notte.

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Laura Thorn, “El sueño del mar 5”


2009

giovedì 4 giugno 2009

È vita

I giorni fanno ala al tuo rincorrere,
la strada è quella che all'alba ti accoglie,
che con le ultime luci ti saluta.

Quello che sei, quello che eri, con te
viaggiano - hanno sguardi che dividono
l'ombra e passi che inseguono altri passi.

È vita questo tuo cammino acceso,
desideroso di stringere mani,
di guardare in viso altri come te.

 

Barbara McCann, “Cours Saleya”

 

2009

mercoledì 3 giugno 2009

Sogno senza tempo

Nel mio sogno il tempo non esisteva,
al dinosauro seguiva la rosa,
alla tigre l'alito del libeccio.

E la luce dolcemente variava
oltre il rifugio della mia legnaia
- passavano millenni e lo ignoravo.

In cielo pterodattili veloci,
stormi di rondini, gialli aquiloni.
Passavano tirannosauri fossili
cuciti a filo come nei musei
e dame di Manet con l'ombrellino,
camion cromati, aerei supersonici.

Io, dal mio porto sicuro, osservavo
e mi chiedevo dove fossi tu...

 

 

Immagine: Art-collection

 

2007