sabato 9 maggio 2009

La mer

Ho rivestito il mare della forma
di conchiglia del tuo corpo di donna.
Hanno ragione i francesi: lo chiamano
“la mer” con articolo femminile.

Così lo abbraccio tutto con lo sguardo
dalla riva solitaria dei giorni
e ne posseggo l’anima di sale
convinto di potere avere te.

 

Fotografia: Jupiter

2005

venerdì 8 maggio 2009

Strappa le mie lettere

Strappa le mie lettere ormai obsolete,
falle a pezzi minuscoli e leggeri
e affidali alla brezza del mattino.

Conserva il mio ricordo come allora,
il ragazzo che timido ti amava
e non sapeva di cosa parlare.

E lascia che il tempo scorra tranquillo
come un placido fiume di pianura.

 

William R. Davis, “Torn envelope”

 

2002

giovedì 7 maggio 2009

L’intimità

L’intimità che allora tra di noi
quasi per una magia, per incanto,
si stabilì con forza di scintilla
divampò come un incendio e tu non puoi
averla ormai dimenticata come
il vago oroscopo di una mattina.

Ricordi? Non ti curavi del “poi”
- sembrava quasi ne facessi un vanto
di quel tuo vivere dentro il presente.
E così in te nulla più di me brilla.

 

 

Graham Reynolds, “View of the bay”

 

2003

mercoledì 6 maggio 2009

Sera di maggio

Scava la pietra goccia a goccia l’acqua
come i minuti dissanguano il tempo.

Ascolto il cuculo cantare a lungo,
disegnare nell’aria primavere.

Ora s’è accesa una luna di panna
nell’ultimo chiarore della sera.

Rischiarerà l’amore e i miei pensieri.

 

Winifred Austin, “Young cuckoo”

 

2008

martedì 5 maggio 2009

In treno

Chilometri di fili e linee elettriche,
un fiore sboccia sopra un treno fermo,
l'edelweiss dolente del mio cuore.

E tu che illumini di te i miei giorni
sei la linfa che scorre nelle vene,
sei primavera eterna e non conosci
la malinconia grigia dell'inverno.

Così rinasco in te come la terra,
germoglio in un pensiero solitario
attraversando in treno una stazione.

 

Fotografia: William Notman

2002

lunedì 4 maggio 2009

Cena a buffet

Ho ritrovato la fotografia
di quella cena a buffet - tu vi regni
nell'ombra, dolce piccola regina
vestita d'oro e di quell'espressione
indefinita che indossiamo ai flash.

Ho ritrovato me stesso, nascosto
dall'altra parte dello specchio come
in quel celebre quadro di Manet,
e ho cancellato il tempo con lo straccio
riportando alla luce l'emozione.

Rilucevi d'amore quella sera.
Io, rapito, risplendevo di te.

 

Edouard Manet, “Un bar aux Folies Bergère”

 

2005

domenica 3 maggio 2009

Poesia è questo cielo

Poesia è questo cielo dove le nuvole
migrano come greggi nell'azzurro.
L'emozione risale dal profondo
e galleggia sull'anima impastando
sogni e memorie, cancellando il tempo.

Da quella creta modello figure:
com'ero da bambino, i miei compagni
di gioco, la ragazza che avanzava
nel pigro mezzogiorno a innamorarmi...

E il risveglio è un leggero, delicato
tinnire di monetine di rame.

 

Nuvole97

2009