Sono bandiere ormai le foglie verdi,
vessilli sventolanti lungo i rami.
La battaglia di primavera è vinta.
Gli uccelli rinnovano i nidi, portano
ramoscelli e steli secchi nel becco.
La vita trionfa nell'aria di aprile.
2008
Sono bandiere ormai le foglie verdi,
vessilli sventolanti lungo i rami.
La battaglia di primavera è vinta.
Gli uccelli rinnovano i nidi, portano
ramoscelli e steli secchi nel becco.
La vita trionfa nell'aria di aprile.
2008
Anche tu ti fermerai ad osservare
le nuvole nel cielo della sera,
bianche di gas, rosse di fuoco, d’oro
come le elitre di uno scarabeo?
Anche tu ad una pompa di benzina
fisserai il muschio sopra una collina,
gli alberi in fiore della primavera?
Anche tu sentirai fischiare treni
nella notte pensando già al mattino?
Anche tu aspetterai sempre qualcosa
o qualcuno che ti cambi la vita?
1983
La terra in qualche parte finirà.
Davanti al tuo cammino si aprirà
il mare - lento digradare verso
profondità o abisso spaventoso
oltre l'ultimo costone di roccia.
Raccoglierai allora una conchiglia
o un aspro fiore viola di trifoglio
e ti fermerai a guardare lontano,
il filo tagliente dell'orizzonte.
Poi, fischiando, tornerai sui tuoi passi.
Fotografia © Pixabay
2009
I colori del giorno li ritagli,
ne fai bandiere appese ai colonnati:
è il 25 aprile e piove forte.
La banda non è venuta a suonare
e non si abbuffa al rinfresco in Comune,
le note sono rimaste nei fiati.
Il cielo grigio non vuole discorsi
e il sindaco si arrampica su specchi
per inseguire i voti nella piazza.
I volti dei Caduti sono quelli
di ragazzi passati per la Storia:
nella pioggia sembra stiano piangendo.
2005
La tua immagine svanisce, si confonde
come l’inchiostro bagnato da lacrime
e mi lascia una forma indistinta.
Così capita tra sogno e realtà
di abbagliarsi, cadere nel sospeso
e rimanere nell’intercapedine
tra essere e ricordare - cartolina
appesa ai vetri di una cristalliera.
Faye Heller, “Memory of the time”
2005
Guardo la luce variare tra nuvole
screziate – c’è l’oro sul Resegone,
l’ultima neve riveste la Grigna.
Il vento lieve soffia bianchi petali,
li toglie dolcemente al cotogno
- adesso sembra nevichi anche qui.
Immagine: Photobucket
2008
Di questo cielo imbevuto d’assenzio,
del fluttuare veloce delle nuvole
sui seni verdi delle mie colline
gli occhi non sono mai stanchi – vi trovano
risposte come in un libro di oracoli.
Ora scende la pioggia, buona e dolce
e la malinconia siede con me,
le raganelle cantano alla sera
serenate d'amore - tu, lontana,
ascolti carovane di città
scorrere via sull'asfalto bagnato.
2009