mercoledì 4 marzo 2009

Schiele

Il gesto antico di una donna che
si aggiusta le calze - quasi un disegno
di Egon Schiele sbocciato nel mattino.


Egon Schiele, "Donna appoggiata con calze verdi"

martedì 3 marzo 2009

Il miracolo della primavera

È più rosso il palazzo tra Via Dante
e Via San Prospero sotto ad un cielo
azzurro e terso: si è solo avverato
il miracolo della primavera.


Foto di Luigi Petrazzoli, da "Panoramio"

lunedì 2 marzo 2009

Un minuto di felicità

La fontana inquadrata nella Porta
del Filarete, piccole silhouettes
nere di giapponesi in controluce,
il cielo di marzo tra sole e nuvole;
il fumo buono delle caldarroste
che si eleva dal chiosco della piazza

Un minuto così, dolce, sospeso,
piccolo spazio di felicità.


domenica 1 marzo 2009

Dalla finestra a Nord

Cineserie nel cielo occidentale
colline pitturate sullo sfondo
in un velo leggero di farfalla.

La primavera è un gusto di giardini
ed un chiarore nuovo nella sera
che sa di terra e di fiori speziati.

Tatuato sul cielo, il Resegone.

sabato 28 febbraio 2009

Se un pensiero improvviso

Se un pensiero improvviso ti solletica
con tocco bianco e leggero di piuma
ed un ricordo si stacca dal tempo
come una lastra azzurra dal ghiacciaio
allora arriverò alla frontiera
- com'ero, come sono, non lo so -
ad appoggiare un cielo dietro noi.
E le fotografie si scioglieranno
in una pioggia fulgida di abbracci
- come se la scena si trasformasse
in pellicola cinematografica
e fotogramma dopo fotogramma
il tempo si riavviasse insieme a noi.

venerdì 27 febbraio 2009

Dentro te

Il quadrifoglio della tua bellezza
apre orizzonti come porte antiche
che celano il passaggio in altri mondi
dove il tempo non è più una costante.

Lo sguardo trasognato ad occhi chiusi
osserva dentro te - nel desiderio
il gioiello prezioso è la saggezza,
la nudità dell'anima risplende.

Ogni respiro diventa potenza,
ogni sussurro frantuma pareti,
la conoscenza erompe come lava,
la verità scintilla come ghiaccio
al sole che ti illumina dall'interno.


Gustav Klimt, "Serpenti di mare"

giovedì 26 febbraio 2009

Fuga dal ricordo

“Ricordi che, una notte,
all‘improvviso risorgete.”

JUAN RAMÓN JIMÉNEZ
Mi sono smarrito nel ricordo
come in un tingersi del cielo all’alba:
la luce ti rivela ogni cosa
e si riappropria delle identità.

Cadere è questo timido osservare,
abbandonarsi alle scene, lasciarsi
guidare dalla dolcezza del gioco
come da un filo teso lungo il tempo.

Credevo mi salvasse il sogno, ma
l’ho trovato corrotto, ricostruito:
aveva parti di te che non sono
e gesti e strade che non ti ho mai visto.

Ho dovuto gettarmi nel reale,
affrontare le vie della domenica,
con la maschera dell’uomo felice,
pranzare, ridere, seguire il traffico.

L’amore? Perso come un fazzoletto:
quando ho frugato, non l’ho più trovato.


Claude Monet, "Impression, soleil levant"