lunedì 27 ottobre 2008

Notte senza luna

La notte senza luna accende i fuochi
ed i lampioni gialli della diga.
Salgono alte le faville brevi
dei caldarrostai ed il cielo è nero.
Il freddo si è portato via la nebbia
che al pomeriggio velava la valle.
Ora, nel buio, splendono rosari
su colline inghiottite dalla sera.
Perdersi con lo sguardo dentro il nulla
è ritrovarsi vivi accanto al fuoco.


Fotografia © Tom Swinnen/Pexels


2005

domenica 26 ottobre 2008

Notte di ottobre

Lascio che la notte dolce mi avvolga
con il suo abbraccio quasi femminile.

Mi inebrio di questi odori d'autunno,
respiro l'aria che si è fatta fresca
e guardo le stelle lassù, splendenti
nel novilunio, gli aerei che si perdono
lontano, lungo invisibili rotte
che cuciono levante ed occidente,
fili di ragno nell'oscurità.

Gli amici parlano già di altri giorni,
sorrido e condivido il loro umore,
allegro come luci di Natale.


Max Ferguson, "Reservoir nocturne, 1986"


2007

sabato 25 ottobre 2008

Nel bosco d'ottobre

I castagni rovesciano da scrigni
verdi irti di punte i loro tesori:
non è data gioia senza dolore.

Un tonfo sordo risuona nel bosco
silenzioso di tanto in tanto come
un vago scricchiolare di giunture.

E l'autunno colora d'oro e bruno,
di carminio e di giallo le colline
aspettando la nebbia che tutto celi.


Fotografia © Daniele Riva


2003

venerdì 24 ottobre 2008

Al ricordo

Rivélati nel cuore del giardino,
illumina questi giorni d'autunno
con la tua forza inebriante, ricordo.

Risplendi più dell'oro delle foglie,
ardi più del rosso manto dell'acero,
stupisci più del fungo in mezzo all'erba.

Perché sei l'emozione che divampa,
perché rinnovi antiche sensazioni
e quindi canti un'intensa poesia.


Laurie Maitland, "Canzone d'autunno"


2005

giovedì 23 ottobre 2008

L'ultima regina del giardino

L'ultima regina del giardino
è uno splendore rosa tra le spine.

Ma api e scarabei più non la visitano
e il sole che la bacia è un fuoco pallido.

La sua opulenza è vana nell'autunno
ed il suo polline non darà miele.

Come l'amore che si versa invano
e seccherà sul ramo solitario.


Fotografia © Daniele Riva


2008

mercoledì 22 ottobre 2008

Il pasto dei gabbiani

La luce che discende dalla valle
ha sentore di terra e di castagne.
I gabbiani invece seguono il tanfo
della discarica - l'hanno prescelta
come la loro mecca quotidiana.
Scendono dal Lario , dalle pescose paludi
dell'Adda al facile pasto. Cominciano
a somigliarci anche gli animali...

Ma il pettirosso che torna dal fresco
fruga con il becco le foglie secche:
ogni piccolo seme, ogni lombrico
ha il gusto semplice della speranza.


Peter Hutchinson, "Una dozzina di gabbiani"


2004

martedì 21 ottobre 2008

L'albero

“Forse quanto è possibile è accaduto
  ma da te si rigenera l‘attesa.”

  MARIO LUZI, Continuità
Conosci la mia stanca solitudine
e l’inferno che chiamo paradiso;
se tu accosti all’orecchio la conchiglia
mi puoi carpire il cuore, amica mia.

I miei ricordi sono neve fredda:
a primavera si sciolgono al sole
e poi ricadono quando l’inverno
torna, mi coprono come un mantello.

Io dico che mi alimentano, tu
tormentando la ciocca biondeggiante
della tua timidezza, che distruggono
i miei giorni con pazienza di tarlo.

Vuoi convincermi a rinascere in te,
mostrandomi la via, la redenzione:
dimenticare, dici, per costruire,
come l’albero quando poti i rami.


David Lorenz Winston, "Solitudine"


2023