Una foglia staccatasi dal ramo
è caduta sul tavolo di pietra
dileguando l’azzurro della sera.
È stato sufficiente per pensare
a te, per risentire la tua voce
dire del tempo, di come ci sfugga.
Una ragazza risale leggera,
i suoi passi cadenzano il mio cuore,
dettano i ritmi della gioventù
e spalancano abissi al desiderio:
vorrei volare libero lassù,
abbandonarmi a giochi di correnti
come il gabbiano che torna sul lago.
Non resta più nulla, solo il silenzio
che vive del crepuscolo e disegna
la tranquillità di questo mio eremo
dove rifugio la malinconia.
Prendo la foglia, l’abbandono al vento,
che la porti a disciogliersi nel fiume.
Fotografia © Daniele Riva
2003