giovedì 28 agosto 2008

Magritte

I.

Alla finestra fiori ed un dipinto
di Magritte: lune nude e senza stelle.
Tu dicevi parole con un senso
ma nel mare quel senso si sdoppiava
come fanno i pensieri dentro il vino.
E nel ricordo il tempo si raddoppia,
triplica, rassomiglia all’infinito.

II.

Non c'è dubbio: sei bionda come un giorno
di sole con il cielo azzurro, il mare
e bianchi cirri soffici d'ovatta.
Il tuo sorriso è più reale del reale
e tra sogno e realtà tutto compenetra:
magia, passione, purezza e bellezza...
Sembra che quello che non è non solo
sia ed esista, ma che sia sempre stato.


René Magritte, "La magia nera"


1993

mercoledì 27 agosto 2008

Donna con velo rosso

Agita il velo rosso come un drappo
da battaglia - orifiamma di bellezza -
e gioca con specchi di nudità
- il mare la conosce tutta intera,
anche la sabbia ne serba la forma.

Abbandona al grecale quella fiamma
ed il vento la culla sulle onde.
Ora si dona al sole del meriggio,
all’abbraccio della malinconia,
dolce come l’estate che finisce.


Talantbek Chekirov, "Ragazza in rosso"


2008

martedì 26 agosto 2008

Agosto finisce

L'estate scivola via lentamente
con il suo aroma verde di basilico
e il cuore rosso dei pomodorini.

Lo zampirone al geranio fuma in un angolo
elevando spirali profumate
al cielo lucido della finestra.

Nella dolcezza di ogni decadenza
si vive in bilico: agosto finisce
tra spensieratezza e malinconia.


Vita Schagen, "Ramo di pomodori"


2008

lunedì 25 agosto 2008

L'assimilazione

“Ricompongo di rose il tuo passato.”
  MARIO LUZI, Terra
La osservo con le lenti deformanti
- il ricordo, il sogno, o la memoria? -
perché lei mi diventi in qualche modo
te e inconsapevole possa imitarti.

Io sono qui fermo, un solido masso,
e intanto il mondo gira come trottola,
vortica su se stesso, si sfiletta
come la vite quando gira a vuoto.

La guardo mentre compie quei tuoi gesti,
la vedo che sorride come te
e parla a lungo e non cerca pretesti:
beve il suo drink con gola di velluto.

La sera scivola tra le mie mani:
è un fluido insano di vecchi ricordi,
è altro male che mi infliggo, dolore
nostalgico che viene a imprigionarmi.

Lei non è te, per quanto nella notte
ti possa somigliare; si conosce
il trucco, come un film, come un romanzo:
e per non vero lo si riconosce.

Dovrei abbracciarla, stringerla al mio petto,
scacciarti da lì una volta per tutte
e, come sulla sabbia dopo il vento,
ricominciare a scrivere daccapo.



Rhanavardkar Madjid, "Scena in un bar I"


2003

domenica 24 agosto 2008

Autoritratto

“Io sono l’infinito raccolto”
  JUAN RAMÓN JIMÉNEZ

Raccolgo i miei preludi e li rigiro
come anelli di chiavi tra le dita,
le mie risorse sono le illusioni
ma non me ne convinco, anzi, al contrario
ne ricavo emozioni che rispecchiano
i miei sogni e risplendono di me.
E li perlustro minuziosamente
per estrarne anche il minimo tesoro,
risorgo in un raggio di sole, vivo
nel riscontro imprevisto di un rimpianto.


René Magritte, "Il figlio dell'uomo"


1992

sabato 23 agosto 2008

Attesa del passato

“Nell’attesa di ciò che è stato.”
  GIOVANNI RABONI
Chiusa in un cassetto di fotografie
giaci su un letto di conchiglie e sassi,
sul giardinetto zen del nostro amore.

E già al tatto si frantuma la rosa
che fu una sera sul tuo seno bianco.


Georgia O'Keeffe, "Rosa bianca con delfinio N. 2"


2003

venerdì 22 agosto 2008

Tasche vuote

Non ho creduto mai ai giuramenti:
Catullo dice “Scrivili sull’acqua”.
Ai tuoi occhi credevo, alle tue lacrime.

Trascorso è il tempo, i fiumi sotto i ponti,
le mie parole semi sparsi al vento,
perle false le tue nella memoria.

Nella mattina grigia di città
la gente continuava la sua vita,
io dalla tua casa mi allontanavo
come un ladro, chinando il capo al suolo.

Eppure eri tu che mi derubavi:
avevo il mio sogno, avevo il mio amore
quando, passando per l’andito scuro,
ero salito al tuo salotto buono.
Ne sono uscito con le tasche vuote.


David Graux, "Perdonami"


2002