mercoledì 11 giugno 2008

Città amata dai poeti

“Forse qui la mia diletta
  rifiorirebbe all’antico piacere
  di vivere.”

  UMBERTO SABA, Tre Vie
Camminerai per le vie luminose
della tua città amata dai poeti.
E non porterai in te il mio ricordo
per le strade che salgono dai moli
e conducono ad antiche osterie.

È sbiadito oramai come una stampa
lasciata al sole: se vi penserai,
sarà solo per caso, per istanti.
Il vento che soffia sovrano almeno
lo portasse via: sarebbe più facile
sapere l’ultimo filo reciso.

Il tempo è un farmaco, nel senso greco:
è il mio veleno, è la mia medicina.
Risana la ferita, la rimargina
e poi con un coltello la tortura.
Il pozzo non ha fondo e vi precipito,
ne perdo l’orizzonte, è un labirinto...

Camminerai pensando ai versi amati,
li reciterai con la bocca chiusa,
mormorandoli come una preghiera.
E non ti sovverrà di quando dissi:
“Un giorno tu mi dimenticherai”.


Paul Cummings, "Strada francese"


2003

martedì 10 giugno 2008

Di notte

“La notte, amata, ormeggia
il tuo cuore al mio.”

PABLO NERUDA
È di notte, amore, che fai ritorno.
È di notte che risuona il tuo nome
e l’eco dei tuoi passi tutt’intorno
si spande lieve, perché tu sei come

la nave che circumnaviga il giorno
per approdare lanciando le gomene
a questo mio porto aspro e disadorno
avvolgendo al mio sogno le tue chiome.

E mi abbandono al sonno con speranza,
mi immergo nella liquida passione
che come nutrimento risolleva.

Attendo la tua visita, la danza
delle immagini con la devozione
d’assetato che finalmente beva.


Vladimir Kush, "Passaggio a Occidente"


2007

lunedì 9 giugno 2008

Dove il mare

Dove il mare diventa te riflette
l'azzurro luminoso del bikini.
Ed ogni notte ugualmente rispecchia
il disco bianco latte della luna.
E ne sono geloso un po', guardandoti
nuotare dove il mare si fa cielo,
invidio questa sua capacità
di averti tutta intera, anche i colori
del costume minuscolo che indossi.


Eric Zener, "Specchio"


1999

domenica 8 giugno 2008

More

Raccolgo more lungo il verde fiume
che scivola leggero verso il mare,
e come ti somigliano: sanguigne
sotto la scorza morbida e pulita,
lasciano tracce rosse sulle mani
amare e dolci nello stesso tempo,
come l’amore, proprio come te.
E con le spine come mi feriscono!


Fotografia da Pinterest


2001

sabato 7 giugno 2008

Se viaggi

Se viaggi per strade che non conosci
ogni segnale ti conduce altrove
- sofférmati a guardare i monti in quinta,
il teatro solitario della spiaggia.

Lascia i tuoi passi su quella battigia,
su quello spiazzo erboso che digrada.
Osserva il volo lieve dei gabbiani,
copia la libertà delle loro ali.

Ascolta la conchiglia silenziosa:
quel rombo di onde è la voce del cuore
che ti dice di sorbire la vita,
di cogliere il giorno come una mela.


Fotografia © Daniele Riva


2008

venerdì 6 giugno 2008

Un punto cieco

C’è un posto dove la memoria svolta
lasciando di sé solo un punto cieco
- lì s’annida il cecchino come vipera,
l’oblio che s’incarna nel mai accaduto.

Ma tu che conoscevi le sue forme
le mormoravi quasi in litania,
ne facevi breviario nel salire
le strade ripide e curve del giorno.

E adesso quell’assenza che sconfina
nel nulla ti sgomenta più del tempo,
acuminate punte che tu sfiori
con la mano sentendone già l’aspro
sapore denso di sangue e di ferro.


s"
Stephanie Schlatter, "Giorni più luminosi"


2006

giovedì 5 giugno 2008

La scia di un aeroplano

Seguo la scia di un aeroplano, bianca
gugliata che cuce il cielo serale.
Se sogno di partire non lo mostro,
se negli occhi ho le Maldive o Bangkok.

Dove ribolle il crogiolo di nuvole
pulsa il cuore nero della città.
Il graffio candido è svanito subito,
come il mio sogno di isole lontane.


Fotografia © Daniele Riva


2008