Scende la sera e si desta il ricordo,
sale come il fumo di una candela
in volute dai confini del tempo.
Prima era stato il vento che spingeva
grosse nuvole grigie nell’aprile
quali un branco di elefanti in sfilata.
Prima la pioggia era caduta lenta
sulle tenere foglie, sui narcisi,
ed il cielo s’era fatto d’inchiostro.
Ma ora la calma scura della notte
accoglie il jazz che suona alla radio,
stende mantelli rossi alla memoria.
E tu ritorni, con l’esile corpo,
e sciogli i tuoi capelli sul mio viso.
sale come il fumo di una candela
in volute dai confini del tempo.
Prima era stato il vento che spingeva
grosse nuvole grigie nell’aprile
quali un branco di elefanti in sfilata.
Prima la pioggia era caduta lenta
sulle tenere foglie, sui narcisi,
ed il cielo s’era fatto d’inchiostro.
Ma ora la calma scura della notte
accoglie il jazz che suona alla radio,
stende mantelli rossi alla memoria.
E tu ritorni, con l’esile corpo,
e sciogli i tuoi capelli sul mio viso.
Fotografia © Daniele Riva
2006